Foschi, il nuovo presidente delPEnit «Vendere meglio il prodotto Italia»

Foschi, il nuovo presidente delPEnit «Vendere meglio il prodotto Italia» Foschi, il nuovo presidente delPEnit «Vendere meglio il prodotto Italia» Maxiprogetto per rilanciare il turismo sulle coste adriatiche - Troppe delegazioni inutili RIMINI — Una campagna di promozione sui mercati di lingua tedesca (Germania Federale, Austria e Svizzera) per incentivare le vacanze nel medio e alto Adriatico. E' questo un progetto speciale dell'Enit promosso con la partecipazione di cinque regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo) e ministero del Turismo. Lo annuncia il direttore generale Armando Foschi, 60 anni, riminese, da metà dicembre al vertice dell'ente di promozione nazionale. Costo dell'intervento sette miliardi e mezzo. «Si tratta — afferma Foschi — di una vera e propria campagna di persuasione. Nessuna controinformazione sulle alghe: non sarà fatto nessun accenno. I danni di una esasperata pubblicizzazione di quello che è successo nell'estate 'SS, secondo quanto riferito dai nostri delegati, sono stati incalcolabili. Cosa diremo? Che l'Adriatico è fondamentalmente sano, non inquinato.-. Un intervento attuato da un ente, l'Enit, da più parti oggetto di critiche per la sua inadeguatezza nel promuovere il «prodotto-Italia». «7/ nostro maggior difetto — dice Foschi — è la mancanza dì coordinamento tra Regioni: per arrivare a questo occorre avere un ente efficiente e puntuale nei suoi progetti, che veda coinvolte le Regioni. Se l'Enit non ga¬ rantisce questo, le Regioni non si sentono soddisfatte per cui ognuno si muove per conto suo con danno notevole perché è impensabile, e gli altri paesi insegnano, che si possa vendere una città o un pezzo di costa a prescindere da un quadro nazionale-. L'Enit deve dunque funzionare. Come? La «ricetta-Foschi» si basa sull'approvazione in tempi brevi di una nuova riforma dell'ente che preveda deroghe alle( norme del parastato assieme ad uno snellimento degli organi sociali. Un esempio? Attualmente per il consiglio d'amministrazione, composto di 44 membri (di cui 21 assessori regionali al turismo), è pre¬ vista solo la prima convocazione. Assicurare il numero legale è una sorta di miracolo. Foschi racconta questo episodio: «Il nostro delegato in Giappone invia tre preventivi di spesa per la realizzazione di un dépliant. Ma per la mancanza del numero legale passa molto tempo prima che il consiglio di amministrazione dia il via libera alla spesa. Nel frattempo i costì tipografici erano aumentati. Parte una nuova richiesta. Il via libera alla spesa giunge dopo molti mesi quando paradossalmente quel dépliant non era più attuale-. «Sul piano interno — afferma Foschi — l'Enit provve- derà rapidamente alla revisione delle delegazioni all'estero. Alcune delegazioni sono da chiudere come Johannesburg e Atene, mentre pensiamo di aprirne molte altre, una decina, nei paesi emergenti. Potenzieremo il Giappone e l'estremo oriente (un mercato ricco per il nostro turismo), avvieremo rapporti con paesi dell'Est come l'Ungheria assieme ad una presenza in America Latina». La riqualificazione del personale poi è un altro obiettivo dell'Enit, prevedendo nuovi criteri di mobilità. A parte una certa demotivazione del personale e la presenza di tormentate vicende interne come il giallo dell'acquisto della sede di Londra oggetto di note vicende giudiziarie, nell'Enit è presente una sorta di corsa alle delegazioni estere dove gli stipendi sono equiparati a quelli dei diplomatici. Un esempio? Oggi un dattilografo prende 1.200.000 a Roma mentre a Ginevra lo stipendio è di circa 7.000.000. «Dei 54 miliardi in bilmancio solo 14 miliardi sono investiti in promozione — dice Foschi —. // resto sono spese generali per il personale, le strutture e i servizi. Malgrado tutto, sono moderatamente ottimista per un rilancio dell'Enit, che ha attraversato negli ultimi sette-otto anni un forte annebbiamento della sua immagine». Riccardo Fabbri

Persone citate: Armando Foschi, Foschi, Riccardo Fabbri