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Spettacolo CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA Spettacolo della quale non si intravede l'uscita. Tutti sentiamo il bisogno di riordinare le condizioni in cui si svolge la politica, perché tutto è diventato politica, perfino l'assegnazione di un incarico da usciere. La nostra situazione mi ricorda quella della Francia di duecento anni fa, prima della rivoluzione: una società ricca di potenzialità ma bloccata su impalcature tarlate, sui puntelli di un sistema votato all'immobilità». Nel convegno di Napoli si è insistito molto sulla diagnosi dei mali, non altrettanto sui rimedi c le cure. Il discorso sulle proposte è stato meno incisivo di quello sulle denunce, ma un pericolo comunque è stato sottolineato: lasciare la barca alla deriva, proseguire alla cieca, affidare alla politica-spettacolo il compito di mascherare il disagio. Mai come oggi — basti guardare al luna-park del congresso de — la politica ha potuto contare su riflettori e megafoni, giornalisti dimezzati, quotidiani di Palazzo, saltimbanchi. Ma per fare che cosa? E nell'interesse di chi? E perché, mentre i leaders danzano il minuetto sul palcoscenico dei mass-media, lo Stato dà il cattivo esempio, i servizi pubblici funzionano poco, le poste agonizzano, la sanità vacilla? Il giornalista Marco Follini, autore di un libro recente, // tarlo della politica (Rusconi), ha tirato le conclusioni. I partiti sono parte integrante del sistema democratico, ha detto in sostanza, quindi ce li dob¬ biamo tenere. Certo non così come sono, ma scommettendo sulla loro capacità di rinnovarsi, di lasciarsi guidare più dalle forze della società c meno dall'apparato. E se da noi sono troppo presenti e invadenti, consoliamoci con quel che succede all'estero: negli Usa c'è chi spiega l'assenteismo degli elettori con la scarsa iniziativa dei partiti; anzi, gli stessi partiti che da noi sono un problema vengono indicati nell'Europa dell'Est come il modo più idoneo per costruire una società libera. Dunque? Dunque non resta che sedersi in platea e aspettare. Che finito il primo atto si alzi il sipario e la commedia offra finalmente qualcosa di nuovo. Mauro Anselmo