Pollo laico o polo fritto?

Pollo laico o polo fritto? •etissimo Pollo laico o polo fritto? Da alcuni giorni, visto che fuori infuriava il congresso doc (democratici o cristiani?), lo chef del Raphael consigliava a Bettino il -Pollo laico-. Lui annuiva con un certo fastidio, inforcava gli occhiali e si accingeva a consumare il suo pasto con la massima concentrazione. C'era infatti il rischio, sempre in agguato, da quando le spezie di base non erano più -Garofano e Pannello-, che qualche ossicino radicale gli rimanesse in gola. Quisquilie, se rapportale alla sua ben nota capacità gastrica, ma il fastidio rimaneva soprattutto perchè il cibo non era più quello di una volta, quando, se volevi un galletto ruspante, ti portavano un galletto ruspante. E non Altissimo. O se chiedevi un tacchino di cortile ti portavano un tacchino di cortile. E non La Malfa. Quella era tutta roba dì allevamento, gonfiata nell'area del Marco, considerato un tipino piuttosto estrogeno persino dai palati meno raffinati. Molto più genuini, a questo punto, un Cicchetto o un Tortorella caserecci. Se non altro te li servivano in salsa di pere strojka, ammorbiditi e ben marinati da anni ed anni di frigorifero. Fu cosi che Bettino decise di cambiare menù. Chiamò la brigata di sala ed assegnò a ciascuno il compito di studiare una nuova carta delle selvaggine. Poi, in attesa di mettersi all'ascolto di-Tutto il congresso minuto per minuto', uscì nel tepore del pomeriggio romano con l'Intenzione di portare un cane lupo al suo amico Cariglia, che, avendo perso completamente l'orientamento, ormai si fidava soltanto più della sua -rosa dei vinti-. Finalmente Ameri diede il via alla cattolica domenica di sangue: -Fallo di Andreottì, De Mita cade a terra ma si rialza, sembra un gatto: ha sette vite e nove code'. Interrompe Ciotti dalla platea: -Scusa Enrico, ma ha segnato Scotti: lancio lungo di Gava, uno-due in area e al pur furbo Martinazzoli (ma non è faina del suo sacco) non resta che raccogliere melanconicamenle la palla e rimetterla al Centro». E così via. Ci furono momenti di gloria per Fanfani (-Impegna in un dribbling funambolico Colombo e Rumor che non riescono ad imbrigliare la piccolissima ala. Il pubblico già lo chiama affettuosamente il nonno di MuccinellU). Attimi di panico per Donat-Cattin (-Reagisce, sta per picchiare l'arbitro, che è il figlio naturale della suora a cui ha fatto raccomandazioni scritte anti Aids, e che l'ha minaccialo di espulsione a causa della pubblicità data ad una storia di tanti anni fa-. Urla di dolore per Mancino, Galgani, Mastella, Sanza e De Vito: -Gli irpini sono ko. Solo un miracolo può salvarli dalla retrocessione!'. A Bettino però tutte queste cose interessavano poco. Aspettava con ansia la zampata di quella tigre dell'area del rigore che rispondeva al nome di Edson Arantes do Nascimiento, detto Forlani. Finora aveva nicchiato, elegante e felino, sulle fasce laterali. Ma prima o poi avrebbe posto il suo marchio sublime sul risultato finale della partita. Ne era certo. -Gol, gol- — cinguettò Ameri proprio in quel momento, ma purtroppo a Craxi non fu possibile decifrare il nome del marcatore perché lo chef del Raphael entrò in quel frangente annunciando fragorosamente il nuovo menù: -Polo fritto!: