Tutti in gara per la nuova tv

Tutti in gara per la nuova tv Tutti in gara per la nuova tv DRINO — TTn nffarp (In TORINO — Un affare da cinquanta miliardi di dollari, no da settanta, macché, supera 1 cento miliardi di dollari: le cifre e l'ottimismo sul futuro della tv ad alta definizione si sprecano. Ma al di là delle cifre c'è un fatto: l'alta definizione tv potrebbe essere l'affare di fine secolo al pari delle telecomunicazioni, un'occasione industriale e tecnologica da non perdere. E come tutte le occasioni da non perdere fa gola a molti: giapponesi, americani ed europei. Tutti vogliono farla, tutti vogliono venderla, tutti affermano di avere la carta vincente. Molti avranno visto il film -Giulia e Giulia», lanciato con lo slogan «Girato in alta definizione», ma pochi hanno capito che cosa effettivamente sia questa «alta definizione». In teoria si tratta di una cosa semplice: oggi i nostri teleschermi in sistema Pai hanno un'immagine formata da 625 minutissime linee che combinando i loro colori insieme formano le immagini. Se. le linee fossero di più, e i teleschermi più grandi, si potrebbe vedere meglio senza perdere, anzi guadagnando, nitidezza. Sembra l'uovo di Colombo: facciamo uno schermo più grande con più linee, e così vediamo meglio. Come al solito, però, c'è un «ma»: e in questo caso si tratta della difficoltà di far pervenire i nuovi segnali, più numerosi, facendoli passare per una «banda» (lo spazio per l'onda di trasmissione) stretta. Fare riprese con più linee, cioè, non è impossibile, basta dotarsi degli strumenti adatti, per i quali esiste già la tecnologia. Per proiettarli si stanno studiando gli schermi Tokyo in vantaggio, ma la Cec marc DRINO — TTn nffarp (In I tv in o-rartn rii fnmlrn nn'lmORINO — Un affare da tv in grado di fornire un'ini tv in o-rartn rii fnmlrn nn'lm. tv in grado di fornire un'ini' magine grande e nitida, e qui le cose sono già molto meno semplici e gli studi da fare ancora piuttosto complessi. Il bello viene quando si tratta di «strozzare» un'immagine grande in una serie di segnali compressi, per poi amplificarli nuovamente quando arrivano alle tv di casa. -Anche questo non è un problema insormontabile — affermano alla Philips, industria leader in Europa nel settore tv—ci occorrono due anni per realizzare il "chip" in grado di fare la decodificazione dei segnali. L'importante è invece decidere lo standard su cui operare». Ed è proprio sullo standard che' le imprese stanno combattendo la battaglia più dura per occupare il mercato. rcia unita ed ha uno standard più avanzato - Alla conquista degli Usa - Rai e Seleco pronte a partire . I i I i 1™ V. ti , i_iì. s ii ! . „ , . ' scatenata la bagarre perché cora detto sì agli europeil'HdMac anche i giappo i I II tv color nel mondo Produzlone Vendite 87 88 87 88 Europa Occidentale 15 15,5 17,6 19 Usa 11 11 193 20,5 Giappone 13 13 9,1 9,6 Sud Cora 9,5 12 1,4 1,8 Estrenio Oriente 9 9 America Latina 4,5 5 Cina 5,5 7,5 8 10 Altri 2,5 3 12,6 13,1 (I ilii di i) 1™ V. ti scatenata la bagarre, perché per una volta tanto gli europei si sono mossi insieme (nell'ambito del programma comunitario Eureka) e con un prodotto che uscendo dopo quello giapponese è tecnicamente più avanzato. Ed è bagarre soprattutto perché gli americani non hanno ancora scelto un proprio standard: un'occasione d'oro per i produttori Cee per proporre il loro anche oltre oceano. Gli Usa hanno già detto no al Muse dei giapponesi, perché il loro standard non è compatibile con gli attuali teleschermi tv (mentre con l'Hd-Mac i televisori Pai in vendita oggi potranno captare i segnali in alta definizione, anche se daranno un'immagine ancora tradizionale), ma non hanno an¬ i_iì. s ii ! cora detto sì agli europei. Poiché è difficile che si passi in blocco dal tv color tradizionale a quello ad alta definizione, il fatto che l'Hd-Mac possa essere ricevuto anche dai tv a standard Pai diventa strategico. La battaglia per conquistare la ricchissima clientela Usa potrebbe essere condizionante per il futuro dell'intera industria mondiale della tv: oggi i produttori europei hanno il 22-25 per cento del mercato americano (cirira 12% Philips, 10% Thomson) contro il 42 per cento dei giapponesi (diviso però tra numerosi marchi). Se dovesse passare lo standard europeo per i produttori Cee sarebbe un grosso passo avanti. Non bisogna ovviamente farsi illusioni: se passerà „ , . l'Hd-Mac anche i giapponesi si butteranno su questo standard e tenteranno di recuperare il terreno perduto, ma per la prima volta saranno loro a dover inseguire in un settore di grande consumo e ad alta tecnologia. Per il momento negli Usa sono in gara otto standard: la scelta non potrà però essere rimandata a lungo, come pure non potrà essere rimandata in Europa, dove, al di là della decisione di fondo per l'Hd-Mac, si pensa ancora di fare il passo intermedio con un Mac (senza Hd) versione migliorata del Pai, una scelta però che difficilmente si rivelerà vincente. 'Noi siamo pronti a partire con due anni di preavviso — affermano sempre alla Philips — non appena i diffusori (cioè le reti televisive) saranno in grado di trasmettere in alta definizione^. La data «vera» per ogni decisione sarà con ogni probabailità il '90, poi ci vorranno due anni per fare i «chip» ed altri due (forse anche meno) per arrivare aU'immissione sul mercato di apparecchi televisivi ad alta definizione. Quanto agli italiani, la Seleco afferma di essere pronta, mentre sul versante trasmissione la Rai è capoprogetto per l'Hd-Mac. Ma non bisogna farsi illusioni: la battaglia è a livelli tali che la Seleco avrà senz'altro bisogno di alleati e per la trasmissione la scelta sarà fatta in comune con gli alleati europei. E' certo, comunque, che una volta tanto gli europei si stanno muovendo insieme, pur tra polemiche sul Mac Intermedio, e che per i giapponesi imporsi sarà molto, molto più duro del previsto. (In milioni di pezzi) Lo standard definirà il sistema di trasmissione, cioè uno degli elementi più delicati della tv ad alta definizione. Come al solito i giapponesi sono partiti per primi ed hanno già lanciato un loro standard, chiamato Muse e basa¬ to su 1125 linee di definizione televisiva. Gli europei si sono mossi più tardi ed hanno raggiunto sostanzialmenete un accordo per uno standard diverso, chiamato Hd-Mac con 1250 linee, esattamente il doppio dell'attuale Pai. E si è

Persone citate: Muse, Thomson