A Modena si prega Allah in parrocchia

A Modena si prega Allah in parrocchia A Modena si prega Allah in parrocchia MODENA — Una moschea a Modena. E' questo l'obiettivo di uno studente nato a Nazareth, la vigilia di Natale di trent'anni fa. Amara Abdallah è il leader di duemila persone, tanti sono gli arabi residenti nel Modenese, da lui partono le iniziative di una comunità islamica che chiede luoghi dove pregare e scuole per i bambini. Dai primi di febbraio Abdallah ha ottenuto la «trasformazione» in moschea di una parte della parrocchia di San Faustino. I locali sono stati «arredati» e sono diventati il punto di raccolta degli immigrati di tutta la regione. Il venerdì riunione per la preghiera collettiva, rivolta alla Mecca, gli altri giorni per leggere e commentare il Corano. E' il primo esperimento di «coabitazione» e l'unico luogo di culto musulmano in Emilia. «Abbiamo atteso a lungo che il Comune ci concedes¬ i redditi dell'88 lo di cow-boy. Pensiamo piuttosto ad avere delle scuole per i nostri bambini». Quello della scuola è il secondo punto dolente della piccola comunità. A Modena sono arrivati prima i giovani, uomini sui trent'anni che sono stati assunti nella ceramica e nell'industria, poi sono arrivate le famiglie. Anche le donne hanno trovato lavoro, quasi tutte in imprese di pulizia, ma il problema è nato con i bambini. I ragazzi sono arrivati nel Modenese privi di qualsiasi documento scolastico. I genitori chiedevano che, in base all'età, fossero iscritti alle scuole medie, ma i presidi esigevano invece un «corso», una specie di controllo sugli studi fatti. Qualche caso è stato risolto, grazie alla buona volontà delle due parti, ma la richiesta di una scuola islamica resta comunque fortissima. perdano, appena giunti da noi, identità e valori. Seguono ciecamente la pubblicità, con i soldi che guadagnano si comprano una vecchia macchina, e magari mangiano solo panini». In questo primo mese la convivenza tra cattolici e musulmani non ha creato problemi. Anche se prima l'ambasciatore iraniano presso la Santa Sede ha inviato un telegramma di congratulazioni al parroco di San Faustino per l'inaugurazione del luogo di preghiera. E dopo pochi giorni lo stesso ambasciatore ha invitato i suoi compatrioti a raccogliere fondi per la teglia su Salman Rushaie, l'autore dei «Versi satanici». Ma la comunità islamica modenese ha subito evitato ogni possibile contrasto dicendo che in Italia si sente obbligata a rispettare le leggi del nostro Paese. • Macché taglie — è stato il primo commento —. Sarebbe una buffonata degna so¬ locali per la preghiera. «Lo spìrito evangelico ci spinge a venire incontro alle necessità concrete degli immigrati — ha detto Santo Quadri —. In questo spìrito ci attendiamo che anche i Paesi arabi dimostrino un effettivo rispetto della religione cattolica». «Siamo ormai calati in una realtà cosmopolita — spiega don Mauro Campani, il parroco della nuova chiesa di via Giardini — e il nostro arcivescovo ci incoraggia a proseguire nel dialogo, e a cercare punti di incontro con le grandi religioni, come l'ebraismo e l'islamismo, nello spirito del Concilio. I giovani che si riuniscono qui per pregare sono portatori di valori positivi, non dobbiamo limitarci a giudizi superficiali. Cerchiamo invece ciò che ci accomuna, nel rispetto delle reciproche credenze. Mi dispiace soltanto che i nuovi arrivati, soprattutto i marocchini, se uno spazio per le nostre occasioni religiose. Da un paio di assessori avevamo ricevuto risposte gentilissime e ampie assicurazioni, ma sono rimaste soltanto parole — dice Amara Abdallah —. Ringraziamo la parrocchia per l'aiuto, ma la nostra speranza è che al più presto ci venga assegnato un appezzamento di terra sul quale costruire prima la nostra moschea e poi anche una scuola araba. I fondi? Li troveremo, magari tassandoci tutti, anche se non siamo davvero ricchi». E c'è chi propone di chiedere aiuto a Gheddafi e all'Arabia Saudita. Se il Comune di Modena non si è per ora mosso, in aiuto di Abdallah è intervenuto l'arcivescovo monsignor Santo Quadri, che, attraverso il parroco del quartiere di San Faustino, una delle aree più rappresentative della città, ha fatto mettere a disposizione i g. m.

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