Dopo un secolo la pizza vuole la doc

Dopo un secolo la pizza vuole la doc Dopo un secolo la pizza vuole la doc Nuovi farmaci anni, due figli, proprietario dell'osteria prescelta un secolo fa da Margherita di Savoia. La pizzeria si trova, oggi come allora, in via Chiaia. «Durante un suo soggiorno nella reggia che domina la collina di Capodimonte, la regina espresse il desiderio di gustare una pizza — racconta Brandi —. La scelta cadde sulla famiglia di osti all'epoca più famosa: Raffaele Esposito e la moglie Maria Giovanna Brandi, miei prozìi, che accolsero la notizia con preoccupazione e imbarazzo». E' risaputo che il popolo napoletano, tradizionalmente fedele ai Borbone, non amava la Casa Savoia. Ma una regina era pur sempre una regina, e le sue aspettative non potevano essere deluse. «Fu così — continua il suo racconto Vincenzo Brandi — che la mattina dell'll giugno 1889 Raffaele e consorte si av¬ trollata». «Troppe finte Margherite si mangiano nel mondo — protesta Antonio Pace, vicepresidente dell'associazione pizzaioli italiani —. Vogliamo una legge che imponga regole precise nella preparazione di questa pietanza tradizionale». La proposta di una legge sarà illustrata oggi, con una conferenza stampa, durante la quale sarà presentato anche un marchio «doc» per la pizza napoletana. I preparativi fervono tra le tavole imbandite e i forni alimentati con legno d'abete delle quattrocento pizzerie napoletane, in attesa dell'undici giugno. Perché proprio quella scadenza? E' presto detto: quel giorno, cent'anni fa, la fantasia di un umile popolano partorì la pietanza che l'augusto palato assaporò con grande piacere. Il racconto è di Vincenzo Pagnari Brandi, 57 Una novità n per le infezioni viarono a dorso di mulo verso il palazzo di Capodimonte. Reggevano tra le braccia tre pizze bollenti, ben chiuse in contenitori di rame a forma di campana. Una dì esse era condita con pomodoro, basilico e mozzarella, un ingrediente "nobile" che sostituiva il tradizionale formaggio duro, più economico. Era una novità, creata per Margherita di Savoia». Per Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi l'attesa nelle reali cucine fu carica di tensione. Poi ogni dubbio fu sciolto. Racconta il pronipote: «La regina fece chiamare il pizzaiolo e gli chiese, con un sorriso: "Come si chiama quella pizza?"». E lui, rosso in volto, balbettò: «Margherita. Come voi Maestà, se lo gradite». Così nacque il piatto più famoso di Napoli. f. mil. ella denuncia de

Persone citate: Antonio Pace, Maria Giovanna Brandi, Raffaele Esposito, Savoia, Vincenzo Brandi, Vincenzo Pagnari Brandi

Luoghi citati: Capodimonte, Napoli