In piazza a Mosca per difendere Rushdie

In piazza a Mosca per difendere Rushdie Sparuta manifestazione di dissidenti davanti all'ambasciata iraniana: «Khomeini vergognati» In piazza a Mosca per difendere Rushdie NOSTRO SERVIZIO MOSCA — I «Versi satanici» di Salman Rushdie hanno trovato a Mosca pochi ma calorosi sostenitori. Ieri, sotto un sole precocemente primaverile, una ventina di manifestanti hanno gridato davanti alle finestre dell'ambasciata iraniana la condanna al gesto di Khomeini. Dopo aver raggiunto alla spicciolata l'edificio della rappresentanza diplomatica dell'Iran, alcuni esponenti dei gruppi del dissenso «Unione democratica» e «Glasnost» hanno esposto in tutta calma striscioni e cartelli di protesta sotto lo sguardo incuriosito di giornali.'ti e delle forze dell'ordine, complessivamente più numerosi degli stessi dimostranti. «Vergogna ai fanatici dell'Islam», «Khomeini assassino», «La bestemmia è un male ma essere assetati di sangue è peggio» recitavano i cartelli, di tanto in tanto veniva scandito uno slogan, «Assassino», «Vergogna». A rappresentare la categoria degli scrittori, in segno di solidarietà con il collega indiano, erano soltanto in due, la giovane poetessa Tatjana Sherbina e il critico di una rivista letteraria indipendente, Dmitri Volchak. La polizia ha evitato qualsiasi intervento ed ha preferito aspettare che il meeting si concludesse dopo un'oretta senza dargli eccessiva importanza. Malgrado si sia trattato di una dimostrazione circoscritta, le grida sotto le finestre dell'ambasciata sono state il primo segno di reazione alla minaccia iraniana; le autorità infatti hanno preferito mantenere un imbarazzato silenzio piuttosto che incrinarei rapporti tra i due Paesi appena usciti da anni di freddezza. p. ci. r.

Persone citate: Khomeini, Rushdie, Salman Rushdie, Tatjana Sherbina

Luoghi citati: Iran, Mosca