Europei, la vostra scuola è bocciata di Fabio Galvano

Europei, la vostra scuola è bocciata Un rapporto dell'industria: programmi inadeguati per vincere la sfida tecnologica Europei, la vostra scuola è bocciata DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il futuro tecnologico e industriale dell'Europa è in pericolo: l'unica arma di fronte allo strapotere americano e giapponese, quindi l'unica via di salvezza economica del vecchio continente, va cercata in una coraggiosa riforma dei sistemi educativi e di formazione professionale. L'allarme, ma anche la formula per rimettere l'Europa sulla giusta carreggiata, viene dalla grande industria, che chiede una rivoluzione scolastica per il 2000, l'avvio di una rincorsa al mondo che cambia. Forte di un'indagine che è considerata la più complessa mai tentata su scala europea, essa afferma che «l'istruzione delle forze del lavoro è una questione strategica, perché le risorse umane sono il capitale europeo di maggior valore». E precisa che «solo accrescendo il livello d'istruzione dei lavoratori, quindi la loro competenza, si può acquisi¬ dell'esperienza professionale. Eured Teacher — Risponde all'esigenza di aggiornamento del corpo insegnante, via obbligata nella continua trasformazione necessaria. Eured Open — Facilita lo sviluppo e l'uso di diversi criteri di istruzione aperta, comprese le cosiddette «università aperte», sfruttando al massimo programmi come il comunitario Delta, oltre che attraverso la creazione di una rete televisiva in grado di trasmettere via satellite programmi educativi e corsi aperti a livello universitario. Eured Scientific — E' volto a diffondere capillarmente le conoscenze acquisite dall'interrelazione fra programmi internazionali quali Comett, Science, Eureka, Esprit, Brite e Race. Eured Indnstry — Il programma si compone anche di una serie di suggerimenti volti a migliorare la collaborazione fra il mondo della scuola e quello dell'industria Fabio Galvano re una maggiore competitività». Non è una sfida campata in aria: una delle maggiori cause di disoccupazione, oggi, è il crescente scarto fra le qualifiche disponibili e la domanda dell'industria, in altre parole la mancanza di manodopera qualificata. E in futuro quello scarto, anche in conseguenza di una dinamica demografica che non favorisce un'Europa sempre più vecchia nei confronti dei più diretti concorrenti internazionali, rischia di diventare incolmabile. «Capitali economici e tecnologici sarebbero trasferiti verso Paesi asiatici», afferma il rapporto: con un danno su scala globale per una competitività europea capace di svanire nell'arco di una generazione. Ecco perché, secondo l'industria, bisogna agire con urgenza. L'iniziativa è stata presa dalla Tavola Rotonda Europea, un organismo cui partecipano 40 fra le maggiori aziende del continente: fra educative e di formazione, ma anche delle aziende stesse — di lanciare un piano di sviluppo dell'istruzione simile a quelli che già operano nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico. Battezzato Eured (European Unified Research on Educational Development), esso si compone di una serie di proposte operative, talune anche avveniristiche: Eured Standard — Prevede la creazione di una comune base europea attraverso un programma armonizzato di studi (con particolare attenzione per le materie matematiche, scientifiche e tecnologiche) e l'apprendimento di almeno tre lingue europee. Obiettivo è di facilitare il riconoscimento di titoli e qualifiche professionali anche al di fuori dei confini nazionali. Eured Lif elong: — E' l'arma contro l'obsolescenza delle nozioni, un concetto di rieducazione adulta che nelle intenzioni degli ideatori dovrebbe anche tenere conto queste le italiane Fiat, Olivetti, Pirelli e Ferruzzi, ma anche nomi come l'olandese Philips, la tedesca Siemens, la belga Société Generale; e inoltre società che non fanno parte dei Paesi Cee, come la svizzera Nestlé, la finlandese Nokia o la svedese Volvo. Sono stati il suo presidente Dekker (ex «numero uno» della Philips) e il vicepresidente Umberto Agnelli a formalizzare la sfida, presentando il documento al presidente della Commissione Cee, Jacques Delors. Il rapporto sottolinea l'insoddisfazione del mondo industriale nei confronti del sistema scolastico europeo: soprattutto per i livelli medi nelle scuole primarie e secondarie, ma anche per una presunta indifferenza del corpo insegnante verso le esigenze dell'industria. Il programma per rimediare a queste e ad altre carenze è ambizioso: si propone — attraverso il coinvolgimento della Comunità, dei governi, delle strutture

Persone citate: Dekker, European Unified, Ferruzzi, Jacques Delors, Olivetti, Race, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Bruxelles, Europa