I valzer politici gelano Piazza Affari

I valzer politici gelano Piazza Affari Scivolone dell'indice (-1,27%); solo Interbanca (sospesa) e Bna hanno ravvivato la giornata I valzer politici gelano Piazza Affari MILANO — L'ultima seduta della settimana ha visto un netto ribasso: -1,27% per l'indice Comit (a quota 586,40) che nell'arco dei cinque giorni porta ad un bilancio finale sostanzialmente invariato: + 0,03ve. Fin dalle prime battute il parterre è apparso decisamente negativo: Fiat è subito finita sotto le 9500 lire, Generali è scivoltata sotto le 42.000 mila. La falcidie non ha risparmiato nemmeno le tre Bin e Mediobanca, ed ha fatto perdere terreno anche ai valori del gruppo Ferruzzi che, da parecchio tempo, appaiono decisamente in controtendenza. Le voci di un abbandono della poltrona da parte del ministro del Tesoro, le dichiarazioni di Donat-Cattin sui Bot (sulle quali per la verità la stampa ha dato versioni discordi), per ultimo i timori dì un rialzo del tasso di sconto: tutte queste notizie hanno contribuito a raggelare qualsiasi velleità di acquisto. Anche perché sempre più incombente appare un rimpasto governativo. Tutto questo, sommato alla ripresa dell'inflazione e al nuovo aumento del debito pubblico, ha creato in piazza Affari un clima di incertezza vicino al panico. Quanto agli stranieri, che nelle passate settimane avevano già dato un bel taglio agli ordini di acquisto ma qualcosa continuavano a comperare sui prezzi più bassi, ieri si sono fermati quasi del tutto. Gli unici valori in netto recupero sono apparsi quelli legati al gruppo Auletta, vale a dire Banca Nazionale dell'Agricoltura e Interbanca. Ma il loro andamento non è significativo nel quadro generale poiché rienta nelle lotte in corso per il riassetto della Bna. Interbanca è stata so¬ spesa per eccesso di rialzo per la seconda volta dal Comitato di intervento, dopodiché la Consob ha confermato la sospensione a tempo indeterminato. Prima della sospensione, erano stati trattati 700 pezzi. Quanto ad Agricoltura, l'ordinaria è progredita del 3.429'ra 12.100 con quasi mezzo milione di titoli scambiati, la privilegio è cresciuta dell'I 1.33% a 4500 lire con 1,4 milioni di titoli scambiati, mentre 750 risparmio non convertibili hanno portato il prezzo a 1600 lire. Per restare nel gruppo, anche Bonifiche Siele ha messo a segno uno spunto del 2,27%, così come la Finanziaria Centro Nord di Gennari (azionista di Agricoltura) è cresciuta dell'1,73%. Tutti in flessione gli assicurativi, con perdite nette per Firs, Unipol, Italia e Ras la quale, alla vigilia dell'assemblea per l'aumento di capita¬ le, ha perso 1*1,65%. Maggiore il ribasso di Generali, che ha chiuso a 41.700 (-1,95%). Pioggia di segni negativi anche per i titoli del gruppo Agnelli (ad eccezione di Unicem) e per i valori che fanno capo a Carlo De Benedetti. Leggermente più trattati i valori Ferruzzi, ma con ribassi per Montedison (-1,40%), Ferfin (-1,79%) e Agricola (1.55%). Lo stesso discorso vale per il gruppo Iri: Stet, Sip sono scese del 2.46% e deH'1.60%. Il ribasso di ieri sembra segnare in modo netto una tendenza già anticipata dalle precedenti riunioni, che regolarmente si chiudevano su valori più bassi dell'apertura. Se un chiarimento in sede politica non avverrà nel corso del fine settimana, è probabile che la prossima ottava si apra di nuovo all'insegna del pessimismo. V. s.

Persone citate: Agricola, Bonifiche Siele, Carlo De Benedetti, Donat-cattin, Gennari

Luoghi citati: Italia