L'Isco prevede un '89 a rischio

L'Iseo prevede un '89 a rischio L'Iseo prevede un '89 a rischio ROMA — L'89 sarà un anno a rischio: l'.Azienda Italia» continuerà a correre, produrrà nuovi posti di lavoro, ma dovrà fare i conti con due mali antichi: l'inflazione (che minaccia di riaccendersi e di "determinare un allargamento del differenziale con le altre maggiori economie») ed il deficit pubblico, che «subirà un'ulteriore espansione» pur con una minor incidenza (9,8% contro 10,2%) sul pil nominale. Questo, in sintesi, lo scenario tracciato dall' Iseo per il 1989 nel rapporto semestrale presentato al Cnel. Uno scenario roseo in termini di crescita del prodotto interno lordo (3,6% dopo l'incremento del 3,8% registrato nel 1988) e confortante sul fronte dell'occupazione, che aumenterà in media del 1,1 per cento. Meno tranquillizzanti le tendenze in tema di prezzi: in linea con quanto sta acca¬ dendo negli altri Paesi industrializzati (ma con caratteristiche in parte «originali»), 1' Italia affronterà una ripresa dell'inflazione, prevista in media sul 6 per cento. «La crescita dei prezzi — precisa l'Iseo — non dovrebbe tuttavia accusare nel 1989 progressive ed inattese accelerazioni». Assorbito il gradino di fine '88, inizio '89, il saggio d'inflazione tendenziale non dovrebbe discostarsi nei mesi successivi da quello medio». Altro elemento di preoccupazione segnalato dall'Iseo è «un progressivo allargarsi del disavanzo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti economica, che dai 5000 miliardi di lire nel 1988 passerebbe nell'89 ad una cifra più che doppia (11.000 miliardi)». L'Iseo sottolinea anche che ancora una volta «gli aspetti più delicati del quadro sono da ricercare comunque nell'evoluzione delle variabili interne».

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