La Costituente dei volontari
La Costituente dei volontari Le associazioni cercano un'unione per vincere l'indifferenza dello Stato La Costituente dei volontari A Verona 1500 delegati per rappresentare 7 milioni di cittadini - Chiedono alle Istituzioni un nuovo patto sociale - «Non siamo contro partiti e sindacati, ma vogliamo rilanciare la nostra presenza nella società» - «Non abbiamo fini di lucro, il nostro obiettivo è fornire servizi efficienti» DAL NOSTRO INVIATO VERONA — -Siamo in una fase costituente della società e della politica". E vanno mutando non soltanto ie forme dell'aggregazione, ma anche i rapporti con le istituzioni, fin questo contesto complessivo di cambiamento si colloca la nostra proposta di rilancio dell'associazionismo come vero e proprio soggetto politico". E' questo il fondamento della bozza di piattaforma della prima convenzione dell'associazionismo italiano. Assistenza e volontariato. I drammi della droga, la crisi dell'ambiente, l'emarginazione degli anziani, l'impiego del tempo libero: cittadini che si uniscono per migliorare la ■qualità della vita». Cercano di mettersi in fila su questo fronte organismi come le Acli, l'Arci, il Movimento Popolare, il Centro Sportivo Italiano, il Movimento di Volontariato, l'Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale, l'Associazione Italiana Cultura e Sport. Oltre mille e cinquecento delegati, in rappresentanza di centinaia di raggruppamenti, per più di 7 milioni di cittadini, sono gli animatori di questi "Stati Generali» dell'associazionismo del nostro Paese. Alle spalle, c'è una quantità di problemi insoluti, di quotidiane inquietudini. •Di fronte all'invadenza dei partili e all'indifferenza delle istituzioni-, la convenzione si propone di "promuovere un collegamento pernia- nente tra le associazioni", ribadire che «oltre alle istituzioni dello Stato, ai partiti e ai sindacati c'è una molteplicità di forme associative che rivendica di giocare un proprio ruolo". Ma non contro partiti e sindacati, si precisa. E nemmeno vivendo di rendita con i finanziamenti dello Stato, "ina rilanciando la propria presenza nella società, senza fini di lucro, producendo servizi efficienti capaci di misurarsi sul mercato, dalle cooperative di solidarietà ai gruppi ecologisti". Un associazionismo che ha vissuto una -debolezza» del¬ la società civile con l'esperienza del colleteralismo, di fronte ad uno Stato con una forte tendenza all'accentramento e alla "protezione». Per cui si parla di una « colonizzazione, partitica del sociale». Nella bozza di piattaforma, che in sostanza è la base di una «carta» della convenzione, si avverte che il panorama si presenta oggi molto diverso: "Stiamo uscendo, seppure faticosamente, da una società del parastato". Emerge una diversa dimensione della politica, «sempre più legata ai bisogni". Mentre si attraversa una crisi del¬ la solidarietà. E si espande l'area dell'emarginazione e delle «nuove povertà»: dalla disoccupazione femminile alle precarietà del Meridione, ai «pellegrinaggi» dei giovani in cerca di lavoro, al rifiuto dei portatori di handicap, alle tribolazioni dell'emigrazione straniera. Occorre, dunque, «un nuovo patto sociale che garantisca l universalità dei diritti della cittadinanza». La piattaforma contiene alcune richieste fondamentali: un quadro legislativo per l'associazionismo e il volontariato, una politica di convenzioni tra soggetti sociali e istituzioni, una riforma delle autonomie e dei poteri locali che preveda un'attiva partecipazione dell'associazionismo e del volontariato, una fondazione che abbia lo scopo di promuovere ricerca e formazione culturale. Dice Rino Serri, presidente dell'Arci: «Noi siamo interpreti di un'esigenza del nostro tempo. La nostra è la cultura del fare, del servizio da rendere, dell'intervento specifico. E di fronte alle povertà vecchie e nuove, le associazioni non si presentano come marginali». Serri rammenta che, in questo settore, ci sono tre filoni di leggi presentate in Parlamento: «Nessuna di queste è andata avanti». Per l'onorevole Maria Eletta Martini, presidente del Centro Nazionale di Studi e Documentazione del Volontariato, l'associazionismo è «già ora un fatto importante, che non può essere sottovalutato o ridotto, nella legge da varare, a un problema economico». Quando un gruppo di privati cittadini, osserva la parlamentare, fa un servizio per tutti, ha un ruolo pubblico. «Io sono moderatamente attivista sull'iter delle proposte di legge concernenti l'associazionismo. Esse, infatti, al Senato sono state affidate alla commissione Affari Istituzionali, e ciò è garanzia dell'impegno con il quale il Parlamento intende affrontare questo importante problema». Giuliano Marchesini La mappa delle preferenze Volontariato 1983 1985 differenze Civico Educativo 11,7 25,0 +13,3 Ricreativo 20,0 22,7 + 2,7 Politico 19,3 17,8 — 1,7 Sindacale 10,6 9,7 — 0,9 Culturale 15,1 8,0 — 7,1 Ecologico 7,9 5,1 — 2,8 Pacifista 5,2 2,8 — 2,4 Socio-assistenziale Anziani 12,4 17,6 + 5,2 Ammalati 9,5 13,1 + 3,6 Handicappati 6,1 11,4 + 5,3 Donatori sangue — 7,4 — Emarginati 2,0 6,8 + 4,8 Socsorso 7,1 6,3 — 0,8 Protezione civile — 5,7 — Infanzia 2,7 3,4 + 0,7 Tossicodipendenti 4,5 2,3 — 2,2 Persone Ira i 18 c i 74 anni die in Italia si dedicano ad attività di volontariato civico e socio-assistenziale, a seconda dell'intensità di propensione partecipativa (per 100 persone, con risposte multipleì. Fonte: Elaborazione Iref su dati Eurlsko. Gli iscritti ad associazioni sociali (esclusi partiti, sindacati, gruppi professionali) sono in Italia 7 milioni e 345 mila. Secondo l'ultima indagine Ires-Eurisko (1985) si tratta dell'11,7 per cento della popolazione fra i 18 e i 74 anni. Nettamente prevalente (oltre 4 milioni di persone) la fascia di volontari che dedica parte del suo tempo ad attività non retribuite ma utili alla comunità (160 mila persone l'anno). L'elemento di novità è un ritorno massiccio dei giovani, ai livelli di partecipazione degli adulti, n giovane fa volontariato al Nord per prepararsi alla vita attiva, al Sud anche per ••professionalizzarsi».
Persone citate: Giuliano Marchesini, Maria Eletta Martini, Rino Serri
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