L'Islam in Italia preoccupa i vescovi di Marco Tosatti

L'Islam in Italia preoccupa i vescovi Un convegno a porte chiuse sui musulmani (immigrati e convertiti) L'Islam in Italia preoccupa i vescovi CITTA' DEL VATICANO — A porte chiuse e con grande riserbo, in contrasto con le promesse di maggiore trasparenza, la Conferenza Episcopale Italiana discute un tema scottante: la presenza musulmana in Italia. Secondo stime diverse, sarebbero duecentomila o addirittura mezzo milione i seguaci di Maometto, nel nostro Paese, e in grande maggioranza «di importazione»; ma negli ultimi anni, stando a cifre fornite dal •Klialeej Times-, quotidiano in lingua inglese del Golfo Arabo, almeno diecimila italiani si sono convertiti alla religione del profeta Maometto. E il loro numero cresce, in maniera non clamorosa ma costante. Tanto che. oltre alla moschea di Roma, sta sorgendo a Casamassima. alle porte di Bari, per volontà di Michele Tridente, un «convertito» di 53 anni, una «cit¬ tadella» islamica che ospiterà una moschea, un centro congressi, un centro stampa, un osservatorio astronomico, un centro di medicina alternativa, un cimitero e una «madrasa», una specie di seminario. Tridente, ingegnere e docente universitario di ecologia applicata, ha ottenuto lauree in università islamiche, ed è il pendant italiano di un famoso convertito francese, Roger Garaudy. La sua iniziativa è il simbolo della penetrazione della -mezzaluna» nel nostro Paese. La diffusione della religione islamica pone problemi alla Chiesa in Italia e fuori. Per questo il convegno di Roma, che si chiuderà domani, si svolge a porte chiuse: oltre alle relazioni degli specialisti è previsto un intervento di mons. Giovanni Innocenzo Martinelli. Vicario Apostolico in Libia, che parlerà dei difficili rapporti con il regime di Gheddafi. In generale gli Stati a maggioranza musulmana sono un campo delicato per i cattolici: l'esempio più lampante viene dall'Arabia Saudita, dove centinaia di migliaia di cristiani sono senza sacerdote, per il rifiuto delle autorità saudiane, custodi dei luoghi santi dell'Islam, di aprire un minimo di dialogo. • Mussolini rispose: la costruzione di wia moschea a Roma e plausibile se i musulmani accettano la costruzione di una Chiesa alla Mecca-, ricorda mons. Vittorio lanari, uno dei partecipanti al convegno, membro del Segretariato vaticano per l'ecumenismo, -ma la difesa della nostra identità religiosa non può essere affidata unicamente a una logica mercantile-. Con l'intensificarsi delle immigrazioni, l'Islam è un problema non solo per l'Italia, ma anche per l'Europa. indipendentemente dal caso Rushdie: la Germania Federale ospita circa due milioni di musulmani, ia Gran Bretagna un milione e mezzo, la Francia due milioni. l'Olanda trecentomila. -L'Islam sta diventando una presenza che ci interroga-, dice lanari. E sta nascendo, sempre più grave, il problema dei matrimoni misti (lo tratterà al Convegno il gesuita Maurice Borrmans). Ma non è il solo: secondo P. Vanni Bressan. l'unico sacerdote presente in Afghanistan, la penetrazione dell'integralismo islamico in Occidente non è da sottovalutare. Gli emigrati sono abbagliati all'inizio dalla libertà dell'Occidente: ma presto la comunità cresce, arriva il mullah, e tutti tornano in riga. E i preti — è stato detto al convegno — spesso è Khomeini a mandarli. Marco Tosatti

Persone citate: Gheddafi, Giovanni Innocenzo Martinelli, Khomeini, Maurice Borrmans, Mussolini, Roger Garaudy, Rushdie, Tridente, Vanni Bressan, Vicario Apostolico