Ai funerali del Tenno assente il Giappone di Fernando Mezzetti

Ai funerali del Tenno assente il Giappone C'erano i potenti della terra ma è mancata l'attesa partecipazione popolare Ai funerali del Tenno assente il Giappone Hanno presenziato poco più di duecentomila persone - La polizia ha bloccato due giovani che si erano lanciati urlando contro il corteo funebre - Esplosa una bomba su un cavalcavia alcune ore prima del passaggio del feretro imperiale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — E' stato il trionfo politico verso l'esterno con l'accorrere di tutto il mondo, ma anche l'emergere d'una verità sgradevole: l'indifferenza della gente per le esequie di Hirohito, il sovrano che ha marcato di sé gli ultimi 62 anni di vita del Paese. L'ultimo saluto gli è stato dato dai potenti della terra, da probi statisti e da tirannelli in cerca di aiuti, ma non dalla sua gente. L'esaltazione del primato imperiale coi riti shintoisti e la loro lunga durata al freddo all'aperto potrebbero rivelarsi controproducenti. Dopo tre ore di gelo Mitterrand e Bush hanno reso omaggio allo scomparso soltanto con un mezzo cenno della testa. Filippo di Edimburgo non ha neanche fatto questo, ma ha accennato un inchino al nuovo sovrano. L'ultimo viaggio di Hirohito si è cosi compiuto ieri sotto pioggia battente e nevischio, nel fasto politico e nell'indifferenza di Tokyo, n corteo col feretro si è snodato in una città spettrale, vuota e infine per un giorno magicamente silenziosa. Non folle assiepate e piangenti lungo i -ei chilometri e mezzo per le vie del centro dal Palazzo al parco di Shinjuku per il funerale; ma solo esili assembramenti. E men che meno ali di folla sui 40 chilometri da Shinjuku al cimitero coi mausolei imperiali: il corteo è avanzato su strade vuote. Secondo stime ufficiali, poco più di duecentomila persone hanno assistito al passaggio. Le autorità pensavano che sarebbero state un milione. Oltre che per la sicurezza, la polizia era mobilitata temendo che negli affollamenti qualcuno restasse schiacciato: per i funerali del padre di Hirohito nel 1927 si erano avute decine di morti. I timori si sono rivelati infondati. E' mancata la partecipazione di popolo, e non solo a causa del maltempo. Molta gente è andata fuori città per il lungo week-end. Chi è rimasto in città si è tappato in casa. Il governo aveva chiesto che a mezzogiorno il Paese osservasse un minuto di silenzio, ma più fonti riferiscono che l'appello è rimasto largamente inascoltato. Sarebbe però sbagliato pensare a un'avversione alla casa imperiale. Mentre da più parti si sta cercando di ripristinare e rafforzare il sistema del Tenno, il Paese mostra di accettare un sovrano costituzionale e nulla di più, senza le implicazioni del mito. Privo di emozione collettiva, il rito svoltosi davanti a diecimila invitati, in prima fila 56 capi di Stato tra re e presidenti, primi ministri e decine ci ministri di 164 Paesi, non ha espresso suggestione o capacità evocativa, malgrado si svolgesse con la secolare tradizione shintoistica, per la quale il governo ha ignorato le critiche di commistione tra cerimonia religiosa e di Stato. Esponenti socialisti e di altri partiti minori, più altre personalità, hanno boicottato la prima partecipando solo a quella pubblica. L'ossessione per la sicurezza e per l'osservanza esasperata del primato imperiale hanno portato a una complessa macchina organizzativa che a causa del maltempo e del freddo ha finito col rivelare vistose crepe. Il rito si è svolto in un parco, nel quale sono stati eretti due padiglioni in parte aperti, capaci ciascuno di accogliere cinquemila persone sedute. In fondo tra i due il tempio con il lorii, simbolo shintoista. Gli importanti invitati sono arrivati a gruppi, nipponicamente guidati da qualcu¬ no col cartello: «parlamentari-, «ex ministri», e cosi via. Tutti, sotto la pioggia, in abito da cerimonia mentre quasi tutti gli ospiti stranieri erano in normale abito scuro. Ad arricchire una certa atmosfera da primo Novecento è apparso tra il corpo diplomatico un ambasciatore occidentale in feluca e spadino. Tutti hanno potuto vedere ben poco della cerimonia, svoltasi nel tempio giù in fondo: unico momento suggestivo l'avanzare, nello spiazzo tra i due padiglioni, del palanchino col feretro: una tonnellata e mezzo, portato a spalla in questo tratto da 51 agenti della guardia imperiale in costumi dell'VIII secolo, preceduto da officianti accompagnati da musiche atonali di corte, seguiti dal nuovo sovrano e in fila indiana a gran distanza la famiglia (per la prima volta anche le donne in processio¬ ne). Erano stati installati grandi monitor per seguire le varie fasi. Ma o per difetto di regìa o per problemi tecnici, per oltre un'ora delle tre che è durato il rito, gli invitati hanno potuto vedere sugli schermi soltanto le proprie nuche e le schiene di chi avevano davanti. La sezione per dignitari e ospiti era riscaldata e tutti erano stati muniti di coperte. Ma il freddo (poco più di due gradi) è stato superiore al previsto, e tutti lo hanno sofferto. Bush si è tenuto sempre il bavero del cappotto rialzato, Mitterrand era infagottato dentro il paltò; lo stesso, Cossiga e tanti altri. Il centro di Tokyo dispone d'una struttura coperta, capace di accogliere diecimila persone. Ma come è stato ufficialmente detto tempo fa, è stata scartata perché essendo fatta ad anfiteatro, il fere¬ tro imperiale e il nuovo sovrano sarebbero stati in basso rispetto agli spettatori. Durante le cerimonie gruppi giovanili hanno tenuto per protesta un concerto rock in una chiesa, con la partecipazione di 700 persone; altre duemila persone hanno preso parte ad altre manifestazioni contrarie. Due giovani si sono lanciati sul corteo urlando, ma sono stati bloccati. Ultra di sinistra avevano minacciato di lanciare ordigni con rudimentali missili, ma non lo hanno fatto. Una bomba è stata tuttavia fatta esplodere su un cavalcavia alcune ore prima che vi passasse il corteo. Ha fatto un buco di due metri, ma non ha provocato cambiamenti di percorso. Non sono gli estremisti che ii governo comincia a temere: ma l'indifferenza emersa oggi. Fernando Mezzetti okyo. Durante i funerali la polizia ha duramente bloccato un corteo di circa 400 giovani che contestavano l'imperatore (Ap)

Persone citate: Bush, Cossiga, Mitterrand

Luoghi citati: Edimburgo, Giappone, Tokyo