Contro l'handicappata 10 metri di burocrazia

Contro l'handicappata 10 metri di burocrazia Venezia, per un conflitto di competenze non l'accompagnano in classe: deve tornare a casa Contro l'handicappata 10 metri di burocrazia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — Maria Vanzan, 15 anni, è una ragazzina sordomuta e spastica di Mestre. Mercoledì scorso non è potuta entrare in classe perché nessuno l'ha aiutata a percorrere dieci metri di cortile, dal pulmino alla scuola. Un «conflitto di competenze», come si dice. E dopo un quarto d'ora di discussioni tra preside, insegnanti e bidelli, l'autista l'ha riportata a casa. Come ogni mattina lo scuolabus, uno di quelli che il Comune di Venezia mette a disposizione degli handicappati affinché possano seguire regolarmente le lezioni, è passato sotto casa di Maria. La madre ha aiutato la ragazzina a salire. Poi il pulmino è andato a prendere un altro ragazzo, handicappato grave (è focomelico e deve stare su una carrozzella). Davanti alla -Ugo Foscolo», una media della Malcontenta, il pulmino si è fermato ai bordi del cortile. Igor, il ragazzo focomelico, è stato aiutato a scendere con la carrozzella dai genitori, che ogni mattina seguono in auto lo scuolabus. Maria è rimasta lì, ad aspettare, a guardare l'ingresso della scuola, dove la solidarietà dello Stato raccoglieva e la seguiva. Di solito da quella porta usciva un bidello o un'insegnante che l'aiutavano a fare quei pochi passi. Dietro la porta era accaduto qualcosa. Un «conflitto di competenze». Chi doveva andare a prendere la ragazzina? Doveva accompagnarla l'auti¬ sta fino alla porta e li doveva essere presa in consegna dall'insegnante? E si era discusso anche sotto quale giurisdizione ricadesse il cortile: Stato o Comune? Alla fine la preside dell'istituto, Lelia Bressan, ex segretaria provinciale dello Snals, ha concluso che il cortile non ricadeva sotto la sua responsabilità: è un terreno pubblico. «Quindi non spetta al personale scolastico svolgere il servizio di accompagnamento, mancando anche la coper- tura assicurativa». Pochi minuti, in cui Maria ha continuato a guardare al di là dei finestrini, aspettando. Poi l'autista ha riacceso il motore, ha fatto marcia indietro e l'ha riportata a casa. A lui, dipendente comunale, toccava guidare il pulmino e basta. Ieri la madre, in bicicletta, sotto la pioggia, ha seguito lo scuolabus fino alla «Foscolo», li ha aiutato la figlia a entrare a scuola. Maria non era contenta come tutti i giorni, di entrarci. C'era gente radunata a esprimere indignazione. La sua storia innescava polemiche. «Un episodio che ci fa tornare indietro di vent'anni», ha commentato il vicepresidente dell'Associazione italiana assistenza spastici, Giampaolo Lavezzo. Segue Maria da diversi anni, ha inviato un telegramma al ministro della Pubblica istruzione e al Provveditorato agli studi, chiedendo un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità nel comportamento del¬ la preside. Un esposto alla Procura della Repubblica di Venezia è stato inoltrato dal presidente dell'Associazione familiari audiolesi, Giuliana Longo. «Questa vicenda — dice Lavezzo — ha influito in modo pesante sulla psiche di Maria. Ha capito tutto ed ha pianto. Qualcuno dovrà pagare». Roberto Bressanello, segretario nazionale dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare: «Non si può pensare che la famiglia, nella maggior parte dei casi totalmente impegnata nell'assistenza al disabile, debba farsi anche carico del trasporto. Abbiamo chiesto che in casi come questo fosse previsto l'accompagnamento. Senza esito». Intanto una soluzione provvisoria è stata trovata dal presidente del quartiere di Malcontenta, Stefano Patron. Da oggi un assistente sociale aiuterà la ragazzina a percorren quei dieci metri di cortile. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Foscolo, Giampaolo Lavezzo, Gigi Bevilacqua, Giuliana Longo, Lavezzo, Maria Vanzan, Roberto Bressanello, Stefano Patron, Ugo Foscolo

Luoghi citati: Comune Di Venezia, Venezia