Due progetti dividono Firenze

Due progetti dividono Firenze Polemiche in Comune per i piani di recupero Fiat e Fondiaria Due progetti dividono Firenze FIRENZE — I progetti Fiat-Fondiaria che interessano la riqualificazione e lo sviluppo urbanistico dì Firenze verso Nord-Ovest potrebbero essere quasi dimezzati. Non è una decisione, ma una delle ipotesi avanzate in uno studio che i consulenti di Palazzo Vecchio, gli urbanisti Giovanni Astengo e Giuseppe Campos Venuti, hanno consegnato al sindaco Massimo Bogiankino ieri pomeriggio. Le conclusioni, se accolte, costituirebbero un ridimensionamento delle ambizioni di due colossi privati: la Fiat, che intende costruire nell'area ora occupata dallo stabilimento e secondo un progetto dello staff di architetti guidati dal paesaggista americano Lawrence Halprin; e la Fondiaria, compagnia di assicurazioni fiorentina, che pensa di edificare nella piana di Castello, non lontana dall'area Fiat, ai confini con l'aeroporto di Peretola. Due operazioni che avevano suscitato l'opposizione di ambientalisti e polemiche in Consiglio. Le posizioni saranno ora più lontane e le polemiche rinfocolate dalle relazioni dei due consulenti. I due studiosi, nello stilare consigli sul piano regolatore, rilevano che, accettando le richieste dei privati, lo sviluppo urbanistico di Firenze sarebbe enorme e sperequato proprio a favore delle aree che interessano Fiat e Fondiaria (32 e 180 ettari). Dieci milioni di metri cubi, è stato detto, sarebbero una colata di cemento insopportabile. Si dovrebbe procedere, invece, con un ridimer.sionamento di 3-4 milioni di metri cubi cercando di accontentare tutti. Ecco come: gli urbanisti propongono di costruire in ragione di 15 mila metri cubi per ettaro se si tratta di aree di trasformazione (cioè dove prima esistevano già edifici) e di 10 mila metri cubi per ettaro nelle aree di prima edificazione. Applicati alla Fiat i nuovi standard urbanistici comporterebbero un totale edificato di 480 mila metri cubi contro il milione e 200 mila ora previsti. La Fondiaria, invece, vedrebbe ridimensionate le sue richieste da 3 milioni e 400 mila metri cubi a un milione e 860 mila. Una decurtazione che andrebbe ad aggiungersi a quella ipotizzata di recente per cui nell'edificabilità complessiva di 4 milioni e 600 mila metri cubi delle due aree dovrebbero rientrare anche i 340 mila metri cubi riservati per legge alle strutture pubbliche e di servizio. Significa un altro 10 per cento in meno per Fondiaria e un 5 per cento in meno per la Fiat, ai quali vanno aggiunti i 18 metri quadrati di verde per abitante, contro i 6 attuali prescritti dalla Regione al Comune, pena il «no» alla variante. Secondo i due esperti l'impatto urbanistico nonostante tutto sarebbe elevato (Fiat e Fondiaria ne assorbi¬ rebbero da sole il 45 per cento), ma risulterebbe meglio distribuito. Lo studio infatti prevede di sfruttare anche la zona Sud-Ovest della città per dividere meglio il carico. Ora la parola passa alla giunta e ai due privati. L'assessore all'Urbanistica, Stefano Bassi, ritiene il documento un'interessante base di discussione, ma sa benissimo che nella maggioranza non c'è l'unità soprattutto sui problemi della grande viabilità. A questo potrebbe aggiungersi la «patata bollente» della relazione dei consulenti in grado di ritardare l'iter della variante che deve tornare in Regione riveduta e corretta secondo le ventun prescrizioni ricevute. Tutto poi potrebbe tornare in alto mare vanificando quattro anni di lavoro intorno alla Fiat di Novoli e a quel nuovo pezzo di città da costruire sui terreni della Fondiaria. Enrico Buffoni

Persone citate: Enrico Buffoni, Giovanni Astengo, Giuseppe Campos Venuti, Lawrence Halprin, Stefano Bassi

Luoghi citati: Firenze, Novoli