Marini: discutiamo, ma non solo di tagli

Marini: discutiamo, ma non solo di tagli Marini: discutiamo, ma non solo di tagli Il segretario della Cisl: «Razionalizziamo pure la spesa, senza smantellare lo Stato sociale» • «Invece dei ticket sulle analisi, avviciniamo i contributi dei lavoratori autonomi a quelli dei dipendenti» ROMA — Peronista? Nostalgico del sindacalismo Anni Settanta? Populista? Ne sono piovuti, di epiteti contraddittori, su Franco Marini, segretario generale della Cisl, dopo il suo intervento al congresso democristiano. Quel «no» intransigente ai tagli alla spesa pubblica non ha fatto certo piacere a Ciriaco De Mita e ha preoccupato altri partiti. Ma ora Marini è pronto a discutere con il governo, che considera -rafforzato-. -Siamo dispojiibili. Certo quel documento che parla solo di tagli è inaccettabile. Però si tratta solo di un documento di esperti della presidenza del Consiglio, è lo stesso De Mita che me l'ha assicurato. Discutiamo pure: oltre alla razionalizzazione della spesa il governo deve prendere iniziative sul lato delle entrate, per combattere l'evasione fiscale-, dice il leader della Cisl. E la Cisl rafforzata lo sembra davvero, con i dati degli iscritti '88 resi noti ieri: 200.000 in più, il 6,8%. •Vedo bene le difficoltà della finanza pubblica — prosegue Marini — ma vedo anche strati della classe dirigente che pensano soltanto a smantellare lo Stato sociale. Assistiamo a un'offensiva conservatrice: ci sono troppi che per tagliare la spesa vogliono soltanto usare la spada contro i più deboli. In Italia lo Slato sociale è arrivato più tardi che altrove, e la spesa pubblica non è alta in assoluto, ha più che altro problemi dì qualità. Tutto italiano è invece lo scandalo fiscale-. Proprio per questi motivi, Marini è soddisfatto del congresso de: •Hanno avuto spazio minore i sostenitori di una linea neoliberista, cosiddetta modernizzatrìce, tutta incentrata sui tagli. Le conclusioni di De Mita sono state prudenti. Ripeto, siamo per una azione di governo seria che sì ponga il problema del risanamento-. Razionalizzare la spesa invece di colpire le prestazioni sociali. Ma non sono poi i sindacati di categoria a osteggiare l'eliminazione degli sprechi? -Lo so che ci sono resistenze. Ma guardiamo la sanità. Invece del ticket sulle analisi, perché non si avvicinano i contributi dei lavoratori autonomi a quelli dei dipendenti? Perché non si pongono limiti alle prestazioni commissionate dai medici, come in Inghilterra? Perché non si limitano le convenzioni esterne? Siamo anche disposti alla mobilità del personale». Su queste basi nuove, secondo la Cisl un negoziato serrato tra governo e confederazioni può cominciare. -Altro che crisi del sindacato — conclude Marini —, questi dati sulle tessere dimostrano che siamo in piena ripresa. C'è stata piuttosto, e c'è ancora, una strumentalizzazione delle forze conservatrici nell'esagerare le difficoltà del sindacato. Dopo tanto parlare di Cobas, nelle elezioni dei consigli di amministrazione dei ministeri Cgil, Cisl e Vii hanno totalizzato il 72%». s. 1.

Persone citate: Ciriaco De Mita, De Mita, Franco Marini

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Roma