Caccia, pci e psi sparano divisi di Francesco Santini

Caccia, pci e psi sparano divisi I comunisti: abolire l'attività libera -1 socialisti: blocco per cinque anni Caccia, pci e psi sparano divisi ROMA — Sale la febbre referendaria contro la caccia. La galassia ambientalista mobilita le sue truppe. Avanza la richiesta di democrazia diretta. La marea va arginata. Due grandi partiti, stesso giorno, stessa ora. annunciano di voler portare in Parlamento la politica venatoria che divide il Paese. Socialisti e comunisti illustrano, in contemporanea, testi contrapposti. Ma a via del Corso, con Claudio Martelli, e a Botteghe Oscure, con Fabio Mussi, la dichiarazione finale e identica: giurano sul referendum se il potere legislativo non darà una risposta al popolo dei cacciatori e a quello degli ecologisti. Dice Claudio Martelli: -Nessuna crociala contro i cacciatori. Per alcuni di questi uomini sono alti i valori spirituali di un esercizio nobilissimo, non soltanto distruttivo, ma ricco di abilita-. I socialisti progettano di bloccare lo sport venatorio per cinque anni, di censire la selvaggina, di regolamentarne, quindi, l'abbattimento. Il vicesegretario socialista appare determinato: -Oggi la caccia si esercita in cotidizioni assurde e insopportabili. Noi non diciamo di no agli uomini con il fucile: sarebbe come confondere la civiltà dell'automobile con ilproblema del traffico. Nessuna crociata, quindi, ma una nuova legge per il ripopolamento delle specie, per regolare quell'esercito di fucili, pari a due o tre armate napoleoniche, che si sposta sul territorio e spara contro tutto ciò che si muove o vola-. Dice Fabio Mussi, nome emergente della segreteria comunista e conoscitore profondo della Maremma grossetana: -Caccia "programmala" o in riserva; soppressione della caccia libera; rigido calendario venatorio; tutela della fauna e soppres¬ sione delle ucccllagioiii e delle catture; salvaguardia dell'ambiente e del territorio; istituzione di un osservatorio per la fauna-. Fabio Mussi e Claudio Martelli presentano i progetti di legge comunisti e socialisti in contemporanea, ma su quei cinquecento metri di strada che dividono la sede comunista da quella socialista corre un misterioso telefono senza fili. E i due polemizzano tra di loro a distanza. Dice Mussi: -La moratoria dei cinque anni proposta da Martelli non mi sembra una soluzione adeguata, ma soltanto un rinvio. Il problema può essere affrontato subito se solo si maTiifestasse una volontà politica-. Martelli, da via del Corso, ribatte: -Il povero Mussi portò al congresso del suo partito una proposta per bloccare il nucleare. Mi auguro che questa volta com¬ pia l'identico cammino che ha poi percorso per il nucleare, ma che lo faccia in modo più rapido-. Martelli avverte: i socialisti non sono per l'abolizione di una -nobile arte sportiva-, ma contro -lo sterminio di 7nassa-. Nella corsa contro il tempo, dinnanzi al popolo ambientalista e allo schieramento di un milione e mezzo di cacciatori italiani. Martelli e Mussi mostrano grande abilità, con l'esponente comunista che invita, in chiusura, il psi ad una battaglia comune. Attorno alterna della caccia si muovono organizzazioni potenti. Comunisti e sociaUsti promettono di fare in fretta. Il mondo verde e referendario trova alleanze inattese. Una caccia grossa e sotterranea scuote il Paese. E' la caccia al voto in un terreno minato, denso di trappole e di laccioli. Francesco Santini

Persone citate: Claudio Martelli, Fabio Mussi, Mussi

Luoghi citati: Roma