Ha visto i killer, uccisa a 10 anni di Enzo Laganà

Ha visto i killer, uccisa a 10 anni In Calabria, assassinata sull'auto col fratello dai sicari della 'ndrangheta Ha visto i killer, uccisa a 10 anni Otto colpi di pistola sul corpo della bambina - E' l'ultimo episodio di una faida tra clan avversari - Tre mesi fa era stato ammazzato un altro fratello, un quarto è in carcere REGGIO CALABRIA — •Era una bambina gentile, diligente nello studio, ma certo eccezionale per la disponibilità verso i compagni». E' Caterina Sgattoni a parlare, l'insegnante di Marcella Tassone, l'alunna della V elementare della scuola Kennedy di Laureana di Borrello, uccisa con il fratello Alfonso, 20 anni, mercoledì sera, in un agguato mafioso. La «colpa» della bambina è stata quella di avere tre fratelli che da un po' di tempo frequentavano amicizie pericolose. Uno è stato ucciso tre mesi fa, un altro è finito in carcere, il terzo è morto con lei nell'agguato. Marcella avrebbe compiuto 11 anni ad aprile. Ogni pomeriggio attraversava tutto il paese per andare a tener compagnia alla cognata, la moglie del fratello Domenico, ucciso a 23 anni in circostanze misteriose il 9 novembre scorso. Per la bambina questa visita quotidiana era divenuta quasi un dovere ed ogni sera qualcuno dei congiunti andava a riprenderla dopo le ventuno. Mercoledì aveva detto che voleva tornare a casa prima per vedere in tv il Festival dì Sanremo. Verso le otto di sera è andato a prenderla con un'Alfetta il fratello Alfonso, trattorista. Il ragazzo, militare in licenza di convalescenza, era certamente l'obiettivo al quale da tempo, forse dopo l'uccisione di Domenico e l'arresto di Giuseppe, puntavano i killer. Alfonso Tassone, infatti, era diffidato di ps e forse era rimasto implicato in qualche modo nell'omicidio di tre persone (una delle quali un marocchino, a Gioia Tauro il 9 settembre scorso). Sospettato e arrestato, dopo una decina di giorni venne però scarcerato. Gli assassini mercoledì sera conoscevano in anticipo i movimenti del giovane: hanno atteso il passaggio dell'Alfetta a 300 metri dall'inizio de) paese, in contrada «Mulino Vecchio», dove una stretta curva costringe gli automobilisti a rallentare. Un killer ha aperto il fuoco da un terrapieno ai margini della strada con un fucile ed Alfonso, raggiunto dai panettoni, ha perso il controllo del mezzo. L'auto ha proseguito la sua corsa sbandando e andando a urtare una quindicina di metri più avanti contro un muro. Per i sicari è stato facile avvicinarsi e concludere la missione di morte. Marcella Tassone è stata uccisa perché poteva diventare un testimone pericoloso. Dagli accertamenti è risultato che la bambina è stata assassinata con otto colpi di pistola C8libro 7,65 che l'hanno raggiunta al torace, al mento ed in fronte; al fratello sono state riscontrate tre ferite a lupara al fianco sinistro (quasi certamente la prima scarica) e quattro colpi di 7,65 ad un orecchio «E'stato un trauma terribile per i 14 compagni di Marcella, così come lo è stato anche per me. Chissà quando ci riprenderemo tutti da questo fatto terribile», dice in lacrime la maestra dì Marcella Ha saputo del duplice delitto sul pullman che, come ogni mattina, da Reggio la porta a Laureana, un centro di circa 5000 abitanti quasi al confine con la provincia di Catanzaro. E' stata una collega a metterle sotto gli occhi il giornale locale con la notizia dell'uccisione della bambina ed a chiederle se per caso fosse una sua alunna. «Sono rimasta di sasso — ricorda Caterina Sgattoni —. Non volevo più entrare in quella scuola, volevo tornare a Reggio». A convincerla ad andare in classe è stata la direttrice didattica, Domenica Proto. «Anch'io ho appreso la notizia dal giornale, ma mi sono fatta coraggio». E' stata proprio la dottoressa Proto, che in passato ha subito estorsioni ed è stata fatta segno a colpi di pistola nella sua abitazione, ad entrare in classe e dare la notizia della morte di quella bambina «indimenticabile per quei suoi occhi verdi» a quei pochi compagni che ancora non sapevano nulla. «Alle mie parole — aggiunge — si sono messi a piangere». «Sul pullman che mi riportava a Reggio, non ho fatto altro che rileggere l'ultimo suo compito di lunedì scorso — dice ancora Caterina Sgattoni -. Avrei dovuto consegnarglielo. Ora lo terrò come ricordo assieme all'immagine dei suoi occhi meravigliosi e del suo sorriso». 114 compagni della piccola vittima della mafia (11 maschi e 3 femmine) prima di entrare in classe ieri mattina sono andati a comprare un fascio di fiori bianchi per deporti sul banco vuoto della loro compagna. Ma il fioraio non ha voluto farsi pagare Enzo Laganà

Persone citate: Alfonso Tassone, Caterina Sgattoni, Kennedy, Laureana, Marcella Tassone, Proto

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Gioia Tauro, Laureana Di Borrello, Reggio, Reggio Calabria, Sanremo