Francia l'ora degli italiani di Valeria Sacchi

E il business passa via satellite E il business passa via satellite MILANO — La Francia è sempre più vicina. Da qualche settimana, infatti, il fronte italiano si sta muovendo rapidamente oltre confine; Generali, De Benedetti, Berlusconi sono di nuovo alla ribalta sulle pagine economiche. Per ultimo, ma per motivi diametralmente opposti, è toccato a Raul Gardini, a causa di una indagine in corso sulla compravendita di titoli Montedison da parte di Beghin Say. Una vicenda che gli ambienti finanziari attribuiscono alle lotte e alle ritorsioni legate all'affare Pechiney. ■Di natura diversa gli exploit degli altri tre gruppi. Per Generali, gli onori della cronaca sonò ritornati con la conquista di due posti nel consiglio di Midi che sancirebbero una sorta di tregua con il presidente Pagezy, costretto a rivolgersi ai partner italiani per tenere a freno il suo azionista di maggioranza relativa, Claude Bébéar. Generali ha però più volte smentito qualsiasi patto mentre la questione si è ulteriormente complicata con la dura presa di posizione di uno degli azionisti sostenitori di Pagezy, il presidente di Peugeot Jacques Calvet, il quale ha minacciato di ritirarsi dal consiglio di Midi se Pagezy e Bébéar non si metteranno d'accordo. L'assemblea Midi di martedì prossimo potrebbe anche scivolare via senza che chiarezza venga fatta. La guerra tra i due ha comunque consentito a Generali di ribaltare la propria posizione, trasformandosi da azionista incomodo in partner corteggiato. Anche Carlo De Benedetti, a un arino dalla guerra santa del Belgio, ha ritrovato l'armonia con l'ex alleato ed ex nemico Suez, n gruppo francese aumenterà infatti la sua quota in Cofide dall'attuale 4% al 10% e questo, unito alla prossima fusione tra Duménil-Leblé e Cerus, consentirà al presidente di Olivetti di ritornare in pari con i debiti a suo tempo accumulati proprio per la scalata alla Société Generale. Duménil, infatti porterà a Cerus una liquidità vicina ai 400 miliardi di lire, ed altro denaro verrà al gruppo dall'aumento di capitale, già all'esame della Cob, con il quale Suez accrescerà la sua partecipazione in Cofide. Il presidente di Suez, Renaud de la Genière, entrerà poi nel consiglio Cofide. Con la fusione dì Cerus e Duménil, De Benedetti riuscirà anche a portare dentro il suo gruppo Jacques Letertre, finanziere giovanissimo e di prim'ordine. Forse anche in vista della prossima fusione con Cerus, Ouménll sta trattando per cedere alla Kredit Bank il suo 20% nella banca Joire. Infine Berlusconi. D re della televisione ha in questo momento più fronti aperti in Francia, n primo riguarda Le Cinq, il canale televisivo nel quale è presente con il 25% in società con l'editore francese Hersant. Da tempo le cose non vanno bene fra i due: Hersant avrebbe tra l'altro fatto investimenti sbagliati sui ripetitori, raiforzati nelle città invece che nelle campagne. Ora sembra arrivato il momento di mettere le carte in tavola: l'epilogo non è ancora noto (passaggio a Berlusconi della gestione di Le Cinq? Uscita dì Hersant e individuazione dì un nuovo partner?» ma è comùnque vicino. ~ secondo fronte è quello dell'alleanza con il gruppo francese Bouygues (TF1 ) e il tedesco Kirsh per varare via satellite programmi televisi: i tre mettono già insieme una forza calcolata in 150 milioni di spettatori. Un'accordo che può preludere ad altre alleanze, come un possibile ingresso di Berlusconi in TF1 o di Bouygues in Le Cinq. Per ultimo il fronte Pathé: due uomini di Berlusconi, Carlo Bernasconi (responsabile del settóre cinema del gruppo) e Angelo Codignoni (Le Cinq) sono entrati nel consiglio di amministrazione. Scopo: dare una consulenza di tipo professionale al gruppo Perretti e, chissà, magari partecipare al prossimo aumento di capitale di Pathè, se dovesse maturare un discorso europeo sulle sale cinematografiche. Valeria Sacchi

Luoghi citati: Belgio, Francia, Suez