Aosta, assediata da 1500 camion di Enrico Martinet

Aosta, assediata da 1500 camion Aosta, assediata da 1500 camion Nonostante la precettazione - Blocchi stradali in segno di protesta - E' intervenuta la polizia - Crescono i disagi per chi trasporta animali: scarseggiano l'acqua e il cibo AOSTA — Una città assediata: 1500 camion incolonnati la stringono. Chilometri di paesaggio coperti dai cassoni dei «Tir» fermi in attesa di un timbro sui documenti di transito o per lo sdoganamento. Aosta è chiusa in questa morsa e ieri, nonostante la precettazione dei doganieri, ha rischiato di rimanere isolata. I camionisti hanno allineato i camion al margine delle superstrade per il traforo del Monte Bianco e del Gran San Bernardo. Qualcuno ha perso !a pazienza e ha girato il suo «bestione» di traverso. E' accaduto nelle prime ore del pomeriggio sul ponte dell'Equilivaz, a metà strada tra Aosta e Courmayeur. Quattro rimorchi bloccavano il traffico. -Di qui non ci muoviamo, ora basta», gridavano gli autisti, n blocco è durato poco più di un'ora, poi gli agenti della Polstrada hanno convinto i «routiers». La situazione potrebbe degenerare da un momento all'altro. Un episodio analogo è accaduto anche alle 18,30 a Sarre, alla periferia Ovest di Aosta. Alcuni autisti hanno spostato i loro camion parcheggiati a bordo strada per bloccare il traffico sia verso il traforo del Bianco sia in senso contrario. E' intervenuta la polizia e la protesta si è conclusa. Per entrare e uscire dal capoluogo si passava tra «muri» di camion, interrotti soltanto negli incroci più importanti come quello tra la circonvallazione Nord e viale Ginevra, dove c'è l'ospedale. Oggi non sarà meglio. E colonne di «Tir» si sono formate anche sui versanti francese e svizzero. I camion salgono a rilento verso i trafori, scaglionati per evitare ingorghi. L'autoporto di Cluses, a pochi chilometri da Chamonix, non ha più un posto nei piazzali. In Valle d'Aosta la precettazione disposta dal presidente-prefetto non ha migliorato le cose. I doganieri lavorano anche dopo le 14, in straordinario, ma solo per le operazioni di transito. Le merci che devono essere sdoganate non si muovono daU'autoporto di Pollein. I doganieri hanno protestato contro la decisione di Rollandin con un telegramma inviato (oltre che al presidente della Regione) ai ministeri dell'Interno e delle Finanze. La definiscono «un atto autoritario che crea e alimenta tensioni». Scrivono: "Non si è voluto sentire le motivazioni delle parti in causa, comprimendo cosi il diritto di sciopero». Adesso negli ambienti do¬ ganali si sente parlare di ■sciopero dello zelo», di lavorare cioè applicando alla lettera le norme allungando cosi i tempi: una minaccia però non ancora attuata. I disagi per i camionisti aumentano di ora in ora. Chi si è fermato vicino ad Aosta non ha problemi, ma molti sono fermi tra un paese e l'altro, distanti da un luogo di ristoro. Devono lasciare camion e merce e giungere in autostop al villaggio più vicino, poi tornare. AH'autoporto di Pollein sono fermi oltre 600 camion. Fra questi alcuni trasportano animali vivi. «Merce» che attende le operazioni di sdoganamento. Da lunedì sono fermi tre camion carichi di maiali che sono diretti in Emilia. Cibo e acqua scarseggiano e gli animali cominciano a soffrirne. Enrico Martinet

Persone citate: Rollandin