Così Woody pedina le apparenze

Così Woody pedina le apparenze Così Woody pedina le apparenze Come un arazzo squisito, come una divagazione impagabile Woody Alien sembra fatto apposta per far calare una degna tela sul festival. Alien era l'anno scorso a Berlino con Settembre, quest'anno con Un'altra donna (presentato fuori concorso) di prossima uscita anche in Italia. E'sempre l'Alien serio, l'Alien bergmaniano che si scontra con la vita e ne rintraccia un ordine sconosciuto agli stessi protagonisti. E' il Woody Alien soltanto regista, così attento all'impaginazione della realtà che soffre perché ogni vuoto vuol essere riequilibrato. E' tanto bravo Alien in questo pedinamento delle apparenze, che potrebbe riuscir noioso; ma lo assiste, in questo caso, un'attrice al suo meglio, Gena Rowlands, tolta finalmente alle gigionerie passate e esemplarmente misurata. Gena Rowlands è una signora altoborghese, una professoressa universitaria in un collegio femminile, contenta di sé e della propria posizione (chissà perché ci viene in mente un'insegnante del Vassar negli anni del Gruppo, con quei curiosi risultati), indipendente e molto dotata fin da ragazza (com'era difficile esser suo fratèllo), che scopre, ad un certo punto, certe piccole menzogne su sé, sugli altri. Gena Rowlands è sposata con un medico, ha buttato via con una certa leggerezza, con una certa disinvoltura l'amore che le offriva Gene Hackman alla vigilia del suo matrimonio. Ma ha fatto bene? Sì, se lei restasse sempre la stessa donna; no, se consideriamo che diventerà «un'altra donna», con l'aiuto involontario di un'altra donna, appunto. Una volta che deve scrivere un libro, prende in affitto per stare tranquilla (quel bisogno di agio intellettuale che Alien ha sempre ben descritto e rappresentato) un vecchio appartamento. Dallo studio, per un difetto di costruzione del fabbricato (le parole si incanalano per i condotti del riscaldamento), sente le confessioni di una giovane donna in ana¬ lisi nella stanza accanto. La giovane, Mia Farrow, è il contrario di lei, vulnerabile, piena di paure. Ma il mutamento di Gena Rowlands comincia da qui. Il resto, la scoperta del vero volto di chi le sta intorno, il tradimento del marito, l'invidia della miglior amica, la paziente e distante premura del fratello, non è che la conseguenza. Distrutta rinasce per essere un'altra donna, magari non come l'altra donna che ha involontariamente spiato dall'analista, certamente rinnovata e consapevole. Fondato probabilmente su riflessioni personali, usando Gena Rowlands come un nascondiglio e un alter ego, Un'altra donna è un nuovo capitolo sull'arte difficile del crepuscolo, dell'età matura, quando il giorno trascolora, ma non ha perso del tutto la sua luce. Capelli tagliati corti, viso segnato, la Rowlands, come abbiamo detto, si presta assai bene. E con lei sono bravi il citato Hackman (è la sua beneficiata a Berlino dopo Mississippi Burning;, Ian Holm, Betty Buckley e gli altri, nella fotografìa radente del bergmaniano Nykvist. Stefano Reggiani Gena Kowtands e Gene Hackman, interpreti del film di Alien «Un'altra donna»

Luoghi citati: Berlino, Italia