Applausi per Bordin

Applausi per Bordin Applausi per Bordin Stasera riceve dal nostro giornale il premio di «Atleta dell'anno 1988» Questa sera alle 21, al Palazzo a Vela torinese dove si disputa la riunione internazionale, di atletica leggera, Gelindo Bordin, campione olimpico di maratona a Seul, viene premiato come 'atleta dell'anno 1988», vincitore del referendum de La Stampa indetto fra uomini dello spori, della cultura, del giornalismo. Il nostro direttore Gaetano Scardocchia consegnerà a Bordin, che succede a Panelta nell'albo d'oro del premio, la medaglia d'oro appositamente coniata dallo scultore Tarantino. Bordin è atleta di esiremo lindore, tanto è vero che ci si è stupiti nello scoprirlo 'pacifico - insieme a Ben Johnson, in una recente teleserala romana che ha visto Bordin, fra l'altro, proclamato "atleta d'oro» in extremis, dal momento che la divina e divistica Florence Griffith latitava. Bordin, intriso di una profonda moralità, è l'atleta che a Seul ha corso, sono parole sue. «anche per quelli che, malati, non possono correre", e che ha offerto le sue fatiche «a Dio, per ringraziarlo della fortuna di vita che mi è toccata». Bordin deve avere l'applauso speciale di chi rintraccia e conserva dello sport la cosiddetta essenza più pura. Il personaggio pare addirittura anacronistico: ma la colpa di questo è nostra, è dello sport che viviamo parossislicamente e che ispessiamo, nella sua abnormità che diventa deformità, con il nostro interesse più folle che caldo. Bordin ha vinto la gara più grande con la semplicità più grande, in epoca poi dì sport sofisticato anche chimicamente, oltre che economicamente. Applaudirlo significa credere. Gelindo Bordin ha superato, nel nostro referendum, Alberto Tomba, con i suoi due ori di Calgary. Il voto è stalo raccolto a dicembre e reso pubblico alla fine del 1988, prima che Tomba conoscesse i problemi che si sanno. Forse, Bordin avrebbe qualcosa da dire, e da dare, anche a Tomba. g. p. o.