Lo slalom di Spinosi fra un clan e l'altro di Massimo Gramellini
Lo slalom di Spinosi fra un clan e l'altro Il nuovo tecnico della Roma ripudia la zona e si affida alla vecchia guardia: Tancredi in porta, Conti leader Lo slalom di Spinosi fra un clan e l'altro ROMA— 'A' vomiti!-. Comincia con questo beneaugurante saluto il primo allenamento della Roma di Luciano Spinosi. O di Lupi? Vallo a capire: pe>- tutto il pomeriggio il nuovo allenatore èrimasto zitto e muto, le braccia dietro la schiena, mentre il suo anziano aiutante dirigeva le blande operazioni, in un clima che solo le fulminanti battute dei cento tifosi appollaiati sugli spalti riuscivano a riscaldare. Gli applausi erano un'esclusiva di Bruno Conti, mentre Massaro se la cavava con un •Méttete i mocassini!» a commento di un suo tiro finito oltre il muro di recinzione e Oddi, autore di un misfatto analogo, rimediava un teiribile: 'Attenti, che mo" tira lo scarparo». Gettonatissimi i brasiliani: Andrade («yà a pulì i vetri») ma soprattutto Renato, per il quale veniva organizzato un concerto di fischi, interrotto da insulti assortiti, di cui • 'mbriacone. vatle a tajà li capelli» è l'unico riferibile. •Il pubblico non è stato molto cattivo con noi», era il primo commento, vagamente masochista, di Luciano Spinosi. D secondo, un'accorata difesa delle sue prerogative: -Lupi può anche dirigere un allenamento, ma la formazione, state tranquilli, la farò io». A proposito, chi resterà fuori domenica prossima contro il Bologna? Spinosi amoreggia con la diplomazia, lasciando però intendere che restituirà a Tancredi i galloni di portiere titolare e affiderà una maglia e la fascia da capitano al suo grande amico Conti: -Il mio uomospogliatoio». Quanto al modulo di gioco, l'erede di Liedholm conferma 1 intenzione di cambiare qualcosa e non esclude la possibilità di rinnegare la •zona», anche perché gli fischia ancora nelle orecchie il coretto con cui i tifosi l'hanno accolto al suo arrivo a fri¬ goria: 'Famolo,famolo,famo er catenaccio. O Luciano, forno er catenaccio». Gloria, quindi, per gente come e Oddi e Tempestilli (che, però, deve scontare ancora un turno di squalifica), mentre si prospettano altri tempi grami per Renato e Andrade, rifiutati dal clan di Giannini, che governa la squadra: i due brasiliani sono rientrati a casa di pessimo umore e Renato aveva la faccia così scura che solo la lunghezza della capigliatura permetteva di distinguerlo dal suo connazionale. Un passo indietro, please, e rieccoci al mattino, con Nils Liedholm schierato davanti alle truppe per il fervorino d'addio: «Ho accettato l'incarico di consulente propostomi da Viola. Ha così insistito! Mi ha chiesto anche scusa. Per immedesimarmi subito nel nuovo ruolo gli ho dato il primo consiglio, e lo ripeto anche a voi, ragazzi: aiutate Spinosi, che è cosi giovane». C'è classe anche nel perdere, e a Nils la classe non è mai mancata, né in campo né fuori: "Ho visto la squadra triste. Anch'io lo sono, perché ho letto cose ingiuste sul mio conto, come se si potesse conoscere a fondo una persona solo altraveros le interviste. Non è, comunque, il peggior momento della mia vita: quando avevo l'epatite virale ero più preoccupato». Minore -aplomb» dimostrava di possedere il suo allievo Sormani. Il fatto di non essere stato preso nemmeno in considerazione lo ha ferito terribilmente: "Ho chiesto a Viola di esonerarmi. Che resto a fare, qui ? Mi hanno proposto di allenare la "Primavera». Ma ho il patentino da professionista, io». Ogni allusione a Spinosi, che il patentino non ce l'ha, è puramente casuale. H buon Sorniani ne ha anche per la squadra: «Ha le sue colpe. Il guaio è che Liedholm è troppo buono. Alme¬ no io avrei dovuto essere più cattivo. Adesso sentirete i giocatori: dalle loro dichiarazioni capirete chi ha scavato la fossa a Nils». Giannini, da Pisa, ha già fatte sapere che il cambio di allenatore era inevitabile. E Sorniani emette un grugnito, come a dire »Che vi stavo dicendo?» Il suo consiglio si rivela azzeccato: fra un Conti che si commuove: «Ci ha lasciati un signore vero, io gli devo tutto» e un Tancredi che se ne esce (verbo che in porta coniuga assai di rado) con un •Liedholm rappresenta il passato. Non parliamone più», si fa presto a individuare la geografia degli schieramenti. La conosce benissimo anche Viola (ieri affacciatosi al balcone in compagnia del suo avversario Gaucci), che non aspetta che una nuova sconfitta per far scattare il suo piano epurativo: Massaro e Giannini sono in cima alla lista. Massimo Gramellini
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