«Niente pubblicità alla Cgil» di Francesco Cevasco

«Niente pubblicità alla Cgil» «Il Giornale di Brescia» e «L'Eco di Bergamo» rifiutano un'inserzione del sindacato «Niente pubblicità alla Cgil» MILANO — "Alla Cgil ho trovato l'avvocato del diavolo». "Alla Cgil ho scoperto che il lavoro per una donna è più rosa». Altro che Rushdie, eccoli i veri versetti satanici (travestiti da annunci pubblicitari) con cui il Maligno (Cgil) tenta di convincere a peccare ("iscriviti al sindacato») il buon Maometto (i lettori del Giornale di Brescia e dell'Eco di Bergamo). Meglio non pubblicarle, quelle inserzioni a pagamento, sui due quotidiani locali. Ed ecco, subito, la protesta: •Censura!», denuncia il sindacato. "Sì calpesta la libertà di espressione sancita dalla Costituzione*, aggiunge il segretario della Cgil lombarda Pino Cova. C'è la crisi delle iscrizioni al sindacato — si sono detti un bel giorno alla Cgil lombarda —, perché non facciamo una campagna pubblicitaria? A trovare la formula ci pensa l'agenzia milanese «Naviter». E prepara un po' di slogan per spiegare come la Cgil aiuta a: pagare le tasse, leggere la busta paga, capire i contratti di formazione, tutelare la salute e le mamme In fabbrica, prepararsi alla pensione, trovare un avvocato... E il finalino: "Iscriviti alla Cgil». Poi un po' di conti: bastano 100 milioni su una ragnatela di dodici giornali locali per raggiungere il numeroso e laborioso popolo lombardo. Se ne occupa la Spe. Ma la ragnatela si strappa due volte: il Giornale di Brescia e l'£co di Bergamo si rifiutano di ospitare gli annunci a pagamento. Perché? «A noi hanno fatto sapere che non pubblicano inserzioni di partiti, organizzazioni sociali e associazioni, ma guardate qua», risponde Cova e srotola un fascio di fotocopie. L'Eco di Bergamo annuncia: la conferenza dell'Associazione artigiani, il comizio deli'on. Petronio (msi- dn), il referendum sullo stadio promosso dal pli, eccetera. Il Giornale di Brescia pubblicizza l'Aib (Associazione industriale bresciana) e l'Associazione artigiani. «E questi non sono associazioni, organizzazioni sociali, partiti?», dice ancora Cova. Si sono offesi talmente, alla Cgil, che dopo il no alla pubblicazione dei loro annunci non hanno voluto nemmeno riparlarne con i direttori dei giornali: "Vogliamo vedere che motivazioni danno e capire la visione dell'informazione di questi due quotidiani, che nelle loro zone hanno praticamente il monopolio*. Nei giornali sotto accusa se la prendono meno, anzi non se la prendono per niente: a Brescia ricordano come un primo annuncio della Cgil fosse stato pubblicato per «una svista» e come il quotidiano abbia sempre respinto (com'è suo diritto) quel tipo di inserzioni. E, ieri, all'Eco di Bergamo, 11 direttore mons. Andrea Spada era «via», il suo vice prendeva servizio "tardi, molto tardi», il caporedattore era a Roma al congresso de, il vice ha fatto un passo in redazione «ma colo per ritirare le carte». C'è comunque una versione ufficiale: l'inserzione della Cgil non è stata pubblicata perché è arrivata in tipografia senza avere ricevuto prima 11 doveroso imprimatur del direttore. «E poi — aggiungono In redazione — nessuno ha rinnovato la richiesta di pubblicare l'annuncio. E' vero, abbiamo ospitato anche inserzioni del msi, ma "" solo per annunciare un comizio, mica c'era scritto "Iscriviti al Movimento sociale". Senza il visto del direttore sì'"'' è ritenuto di sospendere l'inserzione con l'esortazione a iscriversi alla Cgil. Certo, ci fosse stato scritto "Iscriviti all'Azione cattolica"...». Francesco Cevasco

Persone citate: Andrea Spada, Cova, Eco, Maligno, Pino Cova, Rushdie

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Milano, Roma