Campioni per caso: ma ora ci credono di Giorgio Barberis

Campioni per caso: ma ora ci credono Come hanno scoperto la marcia De Benedictis e la Salvador, saliti sul podio agli Euroindoor Campioni per caso: ma ora ci credono Una caduta dalla bicicletta ha convinto il carabiniere di Pescara a scegliersi uno sport da praticare con i piedi per terra - La maestrina veneta si è decisa ad allenarsi seriamente dieci mesi fa, dopo essere diventata mamma DAL NOSTRO INVIATO L'AIA — Il mondo dell'atletica non riesce più a vivere giorni tranquilli: l'ultima polemica riguarda gli atleti che rinunciano alle manifestazioni ufficiali optando per i più remunerativi meeting. Sergei Bubka. in tribuna durante gli Euroindoor. e anche Stefka Kostadinova parteciperanno domani a una riunione nello stesso impianto che ha ospitato i campionati continentali. Anzi il sovietico ha anche annunciato che diserterà i mondiali di Budapest, non essendo di suo gradimento, in questo momento, affrontare il connazionale Gataullin, dal quale potrebbe anche perdere dopo aver molto rischiato, in questo senso, già a Seul. A questo punto la Iaaf, in accordo con le federazioni continentali, pare decisa a varare una norma che vieti agli atleti assenti negli appuntamenti ufficiali di gareggiare nei giorni precedenti e successivi (una decina), per salvaguardare il patrimonio di manifestazioni che altrimenti rischiano di diventare passerella soprattutto per atleti di seconda schiera o giovani promesse. I problemi internazionali non sono comunque gravi co¬ me quelli di casa nostra in attesa che, ad aprile, venga eletto il nuovo governo. Ma per fortuna gli avvenimenti aiutano a ritrovare quel sano clima di agonismo che nulla ha da spartire con i giochi di potere. A dare l'esempio con le loro medaglie negli Euroindoor sono stati i marciatori, eredi di un passato che riesce sempre felicemente a rinnovarsi, questa volta con Giovanni De Benedictis e Ileana Salvador, gli attor giovani della specialità. Per De Benedictis, 21 anni, diventato marciatore dopo una brutta caduta in bicicletta, tutto è reso più facile da un talento naturale sempre più confortato dai fatti. Chiamato per la prima volta a recitare come numero uno, il pescarese ha offerto un'importante conferma, premiata nella giusta misura dal bronzo ottenuto sull'anello dell'Houtrust. 'Ho fatto la mia gara senza remore» dice, am¬ mettendo così la propria capacità di adattarsi a un ruolo importante, mentre la sua faccia pulita si illumina in un sorriso che esprime nuova consapevolezza. Vittorio Visini, che lo allena anche nei Carabinieri, è entusiasta di questo ragazzo del quale abbiamo sempre sentito parlare bene, da tecnici e avversari (Dordoni e Damilano in testa). Anzi come il cuneese. Giovanni ha un fratello che lo allena: San¬ dro si chiama il Damilano senior, Mario la guida familiare di De Benedictis. Se anagraficamente ha qualche anno in più (è nata il 16 gennaio 1961), Ileana Salvador può vantare una pratica più recente, avendo scoperto la marcia a 23 anni. Prima si dedicava alle corse di paese, già spinta da un amore per l'attività fisica. Poi scoprì la marcia, vedendo applicarvisi alcune ragazzeUe della locale società a Quinto di Treviso. E fu un colpo di fulmine. Veneta di Noale (ma da tempo abita a San Dona di Piave), fino a poco tempo fa la neo vice-campionessa d'Europa divideva il suo tempo tra la scuola (è maestra elementare a Roncade), la vita con il marito Maurizio Facchin, gli allenamenti e il pianoforte. Poi la nascita di Giulio, dieci mesi fa, ha cambiato la vita di Ileana. «Venti giorni dopo il vario — racconta — sono tornata ad allenarmi decisa a no?i aovcr perdere tempo. Ora mia suocera pensa al bambino quando io non ci sono, con la scuola hopiolungalo l'aspettativa per maternità ed eccomi qua a raccogliere più di quanto non sperassi». Non dice, però, che rinunciare a insegnare per allenarsi le costa parecchio in soldoni: fa parte di una scelta. E rifiuta la polemica ricordando l'esclusione dai mondiali di Roma: «Ci rimasi male, ma è inutile rivangare. Lamentarsi ora sarebbe senza senso». De Benedictis e la Salvador sono dunque gli avamposti di un'atletica che è sempre in cammino: quando può corre, anzi marcia, verso sempre nuovi successi. Giorgio Barberis

Luoghi citati: Budapest, Euroindoor, Europa, L'aia, Pescara, Quinto Di Treviso, Roma, Roncade