Il «cervello» torna in fabbrica

Il «cervello» torna in fabbrica TV Nella strategia delle aziende al primo posto la ricerca della qualità Il «cervello» torna in fabbrica Presentato a Genova «Impact», simbiosi elettronica tra uffici e robot di produzione - Un sistema che integra progetti, marketing e fornitori GENOVA — Stavolta è la fabbrica a far da calamita: accanto BUa factory automatica, con le sue stazioni di lavoro e i computer di controllo, sorge il corporale, ovvero l'assieme degli uffici che governano la maggior parte delle funzioni-chiave dell'azienda: progettazione, rapporto con i fornitori e reparto commerciale. E' questo il messaggio innovativo dal mondo dell'automazione di fabbrica, un settore che, come ha sottolineato ieri a Genova il presidente dell'Anie Gio Batta Clavarino, in Italia conta su numeri imponenti: un giro d'affari da 7 mila miliardi ( + 157c), 550 aziende con 20 mila dipendenti e un export di circa 2500 miliardi . Non basta più saper produrre a costi più ridotti. Oggi la sfida la si vince sulla competitività, ovvero sulla capacità di saper rispondere al mercato con la maggior flessibilità, a prezzi più contenuti e con la miglior politica del commercio. In altri termini: il baricentro dell'economia si sposta di nuovo vicino alla fabbrica. La lezione giapponese della qualità ci costringe a investire ^nell'intelligenza vicino allafabbrica" anche per quanto riguarda la progettazione e la politica commerciale. E' questo il modello dell'azienda di domani che viene esposto a Genova, a cura dell'Andersen Consultants: si chiama Impact e, su un'area di 1300 metri quadri, svilup¬ pa i temi principali dell'automazione di fabbrica e dell'integrazione con gli altri corpi aziendali. Frutto della collaborazione con i grandi dell'informatica (da Ibm a Texas Instruments) e dell'industria europea (tipo Britlsh Aerospace) Impact è destinato un po' ad essere il simbolo della fabbrica automatica: dopo Genova verrà esposto a Birmingham per poi essere collocato in maniera stabile all'Isola tecnologica della Bicocca. Ma vediamo più da vicino 11 Cim, ovvero Computer Integrated Manufacturing, il cuore della fabbrica automatica attraverso le parole di Luca Strambio De Castilla, responsabile di Andersen Consultants. 'Impact—spiega— si presenta in sintesi come un mix di impieghi tecnologici al servizio della competitività, un concetto più complesso che il semplice abbassamento dei costi. In questo quadro noi abbiamo studiato l'integrazione tra fabbrica e servizi. Per la fabbrica disponiamo di dimostrazioni di tecnologia meccanica, di assemblaggio robotizzato e di work station assistite. In questo caso si parla di lavorazioni manuali appoggiate da disegni, istruzioni di montaggio e test al computer-. La produzione automatizzata, comunque, è solo un aspetto dell'operazione. La sfida del futuro la si vince assemblando la pianificazione sul piano tecnologico (standardizzazione dei componenti, tecnologia informatica, disegno delle architetture in grado di assistere anche produttori e fornitori piccoli e medi) con tutto quanto riguarda quel che sta attorno alla produzione: le forniture (rautocertificazione e la possibilità di lavorare a piccoli lotti); il controllo di gestione (non solo sui prodotti ma anche sulle scorte); la gestione commerciale automatizzata. 'La lezione giapponese — spiega Strambio De Castilla — è una sola: lo hanno capilo prima di noi che la fabbrica e tornata ad essere lo strumento più importante per la riuscita dell'impre sa*. Di qui la necessità di trasferire centri vitali, tipo la progettazione, vicino ai cen tro di produzione e di colle gare il più possibile la pianificazione del processo prò duttivo con quella del prò dotto. E di agganciare queste fasi tecniche con le analisi di mercato e le varie simulazioni di impatto che il varo di un nuovo prodotto impone. -Per lanciare un modello di auto — spiega il responsabile di Andersen Consultants — ci vogliono circa sei anni. La riduzione di questi tempi attraverso l'integrazione e la collaborazione trasversale di varie unità dell 'azienda è una delle condizioni determinanti del successo dell'impresa nei prossimi anni». Un esempio? Per la conquista del mercato giapponese delle due ruote la Honda, in dura concorrenza con la Yamaha, riuscì a sfornare 75 modelli in un anno. Uffo Bertone

Persone citate: Andersen, Clavarino, Strambio De Castilla

Luoghi citati: Genova, Italia, Texas