Una lettera dai br

Una lettera dai br Una lettera dai br Alcuni ex brigatisti scrivono al congresso Chiedono una «soluzione politica» per Curcio ROMA — -Soluzione politica- per liberare gli ex-terroristi ancora in carcere e continuazione sulla via della riforma penitenziaria. Sono le richieste degli ex-brigatisti rossi che hanno inviato due lettere aperte al congresso democristiano. Una è arrivata dal carcere milanese di San Vittore, e tra le altre porta la firma di Franco Bonisoli, uno degli uomini che rapirono Aldo Moro il 16 marzo 1978. L'altra viene da Roma, dal carcero di Rebibbia, e insieme ad Alberto Franceschini, Massimo Gidoni e Maurice Bignami l'ha sottoscritta anche Fausto Busato. ex-appartenente al gruppo neofascista dei Nar. Noi documento dei detenuti romani si ringrazia la de per le iniziative-tendenti ad una vera e propria pacificazione-, ma contemporaneamente si ricorda il destino di altri brigatisti che da tempo hanno abbandonato la lotta armata senza però aver usufruito degli sconti di pena per «pentiti» e dissociati. Il riferimento è a Curcio e ad altri leaders storici delle Br. Un pensiero viene rivolto anche -a tutte le vittime degli ari; ni di piombo, di cui tante — scrivono gli ex-terroristi ai democristiani riuniti in congresso — condividevano i vostri ideali e le vostre battaglie-. Spiega Alberto Franceschini. che esce ogni giorno dal carcere per lavorare: -Ci rivolgiamo alla de non solo come partito di governo, ma anche come partitosimbolo di tulle le vittime del terrorismp-. Da Milano Bonisoli. Azzolini. Semcria ed altri scrivono che gli ultimi anni -hanno reso evidente il superamento reale ed inequivocabile dell'emergenza portata dalle varie forme di illegalità e di lotta armata-. -Se il terrorismo è finito — aggiunge Franceschini —, pensiamo che si debba affrontare la situazione di chi. pur avendo da tempo abbandonato la lotta armata, è rimasto in galera-. gj0- bia.

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