Serena più decisivo di Maradona

Serena più decisivo di Maradona Gli intoccabili di Filippo Grassia Serena più decisivo di Maradona Sfumata all'orizzonte la figura del regista, alla Suarez o alla Bulgarelli per intenderci, la figura del centrocampista che faceva da volano a tutto il gioco dei compagni, ecco materializzarsi degli uomini che condizionano, spesso in modo decisivo, il rendimento d'una squadra. Più volte s'è parlalo del Napoli Maradona-dipendente: niente di sorprendente in relazione alle capacità dell'argentino, ritenuto il miglior giocatore del mondo, e elle più recenti esibizioni degli azzurri che, privi del loro fuoriclasse, hanno perso a Lecce e deluso a Marassi contro la Sampdoria, Il sudamericano è un calciatore eccezionale, straordinario, fuori dal comune, capace di arrivare all'ultimo momento alio stadio (può permetterselo) e risolvere la partita, capace di dormire solo quattro-cinque ore (può permetterselo) e firmare la vittoria. Logico che incida sulle fortune del Napoli. Il caso non è unico. Le prestazioni delta Fiorentina sono Baggio-dipendenti: il putto è stato grande con la Juve e grandissimo con finterei gigliati hanno conquistalo due splendide vittorie. Per Firenze delusa e mortificata dalla politica dei Pontello si è rivelato l'uomo della Provvidenza. 'Con lui possiamo anche scendere in B», dicono i tifosi viola. A Milano, sponda rossonera, hanno scoperto che Donadoni è sicuramente più importante di Gullil, Van Basten e Rijkaard, che l'ex bergamasco è decisivo dalla metà campo in su, che il suo gioco è senza alternative. Fate caso: la crisi del Diavolo, solo parzialmente superata, è coincisa con il periodo del suo infortunio e della sua convalescenza. Cifre e dati non sono smentibili. Sullo stesso piano va consideralo Vialli, l'uomo-gol della Samp: o segna lui o sono dolori, soprattutto in casa, per l'assenza in organico d'una spalla adeguata. Mancini non può esserlo, lui è un irequartista, un rifinitore, una mezzapunta, niente a che vedere con un attaccante vero. Anche per la Sampdoria esiste, quindi, un serio problema di dipendenza. C'è iuttavia un uomo che è indispensabile alla sua squadra: più di Maradona al Napoli, Baggio alla Fiorentina, Donadoni al Milan o Vialli alla Sampdoria. Parliamo di Serena e dell'Inter. Che sarebbe dei nerazzurri, pur formidabili in difesa e a centrocampo, se l'ex attaccante di Milan, Torino e Juventus non segnasse a ripetizione? In archivio finora ha consegnato undici reti in diciassette incontri, tante quante ne aveva realizzate nella sua migliore stagione, con la Juventus di Trapaltoni che nell'85-'86 vinse lo scudetto. Cosa succederebbe all'Inter se Serena disertasse qualche partita o non continuasse a segnare con queste cadenze? Diaz, l'altro attaccante, ha realizzalo appena tre gol, come Berti e Matthaeus. Il capocannoniere appare al momento senza alternative. C'è qualcos'altro che assilla la capolista oltre al determinante apporto di Serena: la paura. A Milano la chiamano 'Sindrome da Bavera» ricordando il ko di San Siro con la squadra tedesca dopo il trionfo di Monaco. La sfida odierna con l'Ascoli, che oppone la prima all'ultima, diciassette punti di differenza fra le due squadre, assume pertanto contorni particolari. Trapattoni ha strigliato a lungo i suoi uomini. Le responsabilità principali però restano sue, a cominciare dagli errori commessi per eccesso di prudenza. Alla vigilia aveva dello con preoccupazione: 'Non avverto attorno a noi un grande consenso». Durante la partila ha stravolto l'assetto richiamando prima Berti per dare spazio a Baresi e poi sostituendo Diaz con Verdelli, con il risultato che la Fiorentina ha attaccato a tutto spiano e conquistato la vittoria. In ventolto minuti il vantaggio dell'Inter sul Napoli è passato così da cinque punti a uno soltanto. Oggi sapremo come la capolista ha reagito a quella scoppola. Iproblemi del Napoli sono di natura diversa e riguardano il rapporto fra Bianchi e Maradona che rischia di incrinare gli equilibri interni e spezzare le voglie di scudetto. Il gioco, sul fronte azzurro, non rappresenta un problema. Per l'Inter i campanelli d'allarme sono molteplici.

Luoghi citati: Firenze, Lecce, Milano, Monaco, Torino