«Perché l'Italia è il partner ideale» di Ugo Bertone

«Perché l'Italia è il partner ideale» Rossignolo (Zanussi) racconta lo sbarco dei Wallenberg nella Penisola «Perché l'Italia è il partner ideale» TORINO — Oianmario Rossignolo, presidente della Zanussi, è un po' l'ambasciatore nel Sud-Europa del gruppo Wallenberg, il colosso svedese che, tra Zanussi, Ericsson, Riv-Skf e tante altre iniziative, ha fatto da testa di ponte per i recenti contatti tra Stoccolma e l'Italia. Ma quanto pesa, Rossignolo, il gruppo Wallenberg in Italia? •In tutto — risponde—i dipendenti sono almeno 46 mila. Credo che, dopo la Fiat, possiamo contendere il primato de questo punto di vista a tutti i gruppi privati italiani. Ma un calcolo è difficile: quest'anno andiamo avanti al ritmo di un'acquisizione al mese...» A che si deve quest'improvviso amore per l'Italia? 'In realtà è un amore che viene da lontano, se pensiamo alla Riv-Skf. E' vero, però, che all'inizio degli Anni Ottanta gli investimenti svedesi in Italia, a parte que¬ sto, erano modesti». E allora? 'Un ruolo chiave l'ha giocato la vicenda Zanussi, ove l'Electrolux ha finora investito almeno 500 miliardi. Prima di allora gli svedesi erano un po'riluttanti anche se gli elementi per una combinazione vincente c'erano già». E quali sono? -La Svezia è un Paese debole sul piano politico. E da Stoccolma non verranno mai gli ordini strategici perentori di altre multinazionali, magari francesi o tedesche. E la Svezia non riesce ad entrare in forze nell'economia tedesca e anche in Francia per loro ci sono grosse difficoltà». Insomma, è un po' un ripiego... -Tutt'altro. A Stoccolma hanno capilo appieno sia le potenzialità dell'economia italiana sia la posizione dell'Italia all'interno della maggior area di espansione industriale del bacino euro¬ peo: quella del Sud-Europa, proiettata, tra l'altro sul Mediterraneo. Di qui l'interesse per una collaborazione sempre più stretta. Magari di sapore coloniale... 'In realtà i nostri rapporti con gli svedesi sono ottimi. Hanno molto da insegnare all'economia italiana in termini di organizzazione mentre la nostra creatività resta per loro irraggiungibile. E non dimentichiamo la loro disponibilità ad investire capitali in attività produttive. Circostanza che li ha resi in pochi anni mollo forti in Italia». Resta l'Impressione di una supremazia che va al di là del semplice apporto finanziario. Quando l'Electrolux ha rilevato la Zanussi molti hanno rimpianto la perdita di un marchio tutto italiano... 'L'Europa integrata è una realtà e sono convinto che tra pochi anni la Svezia ne farà parte in maniera integrata. Mi limito a dire che qui, a Torino, l'Electrolux ha sistemato il suo quartier generale della ricerca, E non è stata una scelta casuale perché si sono convinti delle potenzialità di quest'area. Qui ci sono lutti gli elementi per una collaborazione di respiro internazionale. E si studia lo sviluppo del settore compressori, ad esempio. E in questo comparto il gruppo è all'avanguardia mondiale, davanti alla Mitsubishi. Un settore strategico, ajfidato per lo sviluppo al centro ricerche torinese». Le perplessità politiche sono superate? »A Stoccolma mi dicono: siete il Paese più stabile del mondo perché Andreotti è sempre lì. Craxi, a suo tempo, si è dimostrato, in un incontro con Wallenberg, molto interessato a uno sviluppo degli investimenti svedesi. E un Paese che ha meno abitanti della Lombardia non ha problemi di imporci un vassallaggio». Ugo Bertone

Persone citate: Andreotti, Craxi, Ericsson, Rossignolo, Wallenberg, Zanussi