L'affare Nebiolo frena le ambizioni azzurre agli Europei di Giorgio Barberis

L'affare Nebiolo frena le ambizioni azzurre agli Europei ATLETICA Oggi e domani a L'Aia i campionati indoor con una piccola Italia che si affida ai marciatori L'affare Nebiolo frena le ambizioni azzurre agli Europei DAL NOSTRO INVIATO L'AIA — A pochi metri da un mare reso anche più cupo da una gelida pioggerellina, all'estrema periferia nord occidentale dell'Aia, dove sorge la stazione balneare di Scheveningen, c'è un'austera costruzione, l'Houtrust Sport, modello di razionalità, dove oggi e domani l'atletica celebra la ventesima edizione dei suoi campionati europei indoor. Un'edizione abbastanza mutilata nelle partecipazioni dalla vicinanza con i campionati del mondo, in programma fra meno di due settimane a Budapest. Tant'è vero che un dirigente romeno ieri mattina ha convocato urgentemente Maricica Puica, che sta preparando la gara iridata, essendo le iscrìtte ai 3000, lei compresa, appena quattro. Come spesso accade nel meeting, questi Euroindoor promettono più per l'acuto del singolo che per l'insieme, anche se alcune prove (velocità e ostacoli in particolare) proporranno il meglio dell'atletismo continentale. In un panorama del genc-re suona quasi malinconica la partecipazione italiana che rinuncia alle sua punte: Panetta, Antìbo, Lambruschini, Co¬ va, Di Napoli, Andrei, Evangelisti hanno operato altre scelte; Tilli è squalificato, Mei bloccato da un attacco influenzale e anche Sabia, vittima di una distorsione in allenamento un paio di giorni fa, ha finito per dare forfait. Così ci si ritrova già prima delle gare a rimpiangere l'occasione, per molti sprecata, di firmare un risultato comunque di prestigio, trattandosi di una rassegna con l'etichetta continentale. Alcune assenze sono ar^he frutto di un certo sbando organizzativo federale: è chiaro che la situazione dirigenziale si riflette su tutto e lo stesso collegio tecnico insediato dall'attuale dirigenza fatica a tirare le fila dovendo fare i conti con un mandato a termine, che induce Elio Locateli! a dire amaramente: -Cerchiamo di tirare avanti per due mesi nel migliore dei modi-. E non solo, perché anche le magliette per gli atleti sono arrivate in extremis, grazie alla buona volontà di una ditta (la Lotto) che si è accollata l'onere della fornitura pur non disponendo di un regolare contratto: anche questo è stato rimandato all'appalto che verrà fatto dalla prossima dirigenza. Per i 20 azzurri in gara l'impegno è di conquistare almeno un bronzo, ripetendo così il risultato ottenuto un anno fa a Budapest dove Evangelisti fu terzo nel lungo. Allora, però, ci furono anche buoni exploit individuali, primo fra tutti quello di Borellini (2,30 nell'alto), che resero accettabile il bilancio italiano. Oggi i più vicini alla medaglia sembrano due marciatori, Giovanni De BenedictiJ e Ileana Salvador, e la lunghista Antonella Capriotti, ma chi potrebbe nobilitare questa partecipazione sono soprattutto i velocisti guidati da Ullo e Pavoni. Per tutti c'è, però, il presupposto e lo stimolo che raggiungere la finale qui significa meritare il viaggio a Budapest per i prossimi mondiali. Nello sprint, con rettilineo centrale per i 60 a otto corsie, la partecipazione appare alquanto qualificata, con il giamaicano naturalizzato inglese Christie (secondo a Seul sui 100 dopo la squalifica di Johnson) nei panni dell'uomo da battere. A contendersi le altre medaglie sono in molti, dal sovietico Savin al bulgaro Atanassov, dall'austriaco Berger all'ungherese Kovacs, dal belga Desruelles all'altro britannico McFarlane. Naturalmente nell'elenco, così come omettiamo altri nomi, possiamo inserire quelli dei due azzurri che nelle competizioni indoor vantano precedenti confortanti. La pista, a detta di Uilo, è molto veloce mentre Pavoni, sempre più concentrato nella sua nuova attività di stilista, ieri si compiaceva di preoccuparsi più del tipo di body che avrebbe indossato che della portata dell'impegno odierno. Il che non preclude le sue possibilità di risultato e anzi potrebbe solo essere un modo di concentrarsi sulla gara senza pensarci in maniera ossessiva. Altri personaggi, presi qua e là, limitandosi a primatisti mondiali o vincitori olimpici, sono lo svedese SJoberg, che nell'alto troverà il tedesco dell'Ovest Moegenburg, la bulgara Donkova nei 60 hs, la sovietica Chistiakova nel lungo e il suo connazionale Ivanenko nella marcia, la tedesca est Anders ancora nella marcia e l'altro uomo di punta della Ddr Timmermann nel peso, poi ancora le mezzofondiste romene Melinte e Ivan. Il resto sono comprimari, o anche qualcosa di più, il cui spessore dovrebbe garantire almeno il decoro. Giorgio Barberis

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