Gattai chiude l'Olimpico di Giorgio Viglino

Gattai chiude l'Olimpico Carraro conferma i miliardi (688) per gli impianti minori mentre... Gattai chiude l'Olimpico Il presidente del Coni vuole mandare al più presto Lazio e Roma al Flaminio per cercare di completare i lavori nel gennaio '90 ROMA — Impianti sportivi, tema scomodo per molti. Da quelli di base, che Carraro ha voluto porre in evidenza dopo i tanti sforzi per finanziamento e superamento delle procedure, a quello probabilmente più rappresentativo d'Italia, lo Stadio Olimpico, che galleggia sulle polemiche oltre che sulle falde freatiche. Carraro ha riunito i giornalisti per fare il punto sui finanziamenti agli impianti cosiddetti minori. Avevamo già pubblicato la scorsa settimana la suddivisione per regioni dei 688 miliardi assegnati, mutui a totale carico dello Stato, per l'esercizio '88. Carraro ha spiegato: «La legge è nata nell'87: sono stati concessi 415 miliardi di mutui tra Cassa Deposili e Prestiti e Credito Sportivo per l'87 ed è eccezionale che soltanto il 4,7% delle richieste, circa 20 miliardi, non abbia compiuto l'iter burocratico necessario. Basta pensare che per l'edilizia sportiva scolastica erano stati stanziati 120 miliardi enee stato utilizzato mezzo, 500 milioni! Un programma fallito! Per 188 avete i dati e posso dire fin d'ora che per V89, da spendere quindi nel "90, saranno disponibili altri 800 miliardi'. Per '87 e '88 i mutui saranno a totale carico dello Stato, mentre per l'89 una percentuale minima passerà a carico dei Comuni. Legando poi questa legge ormai acquisita e quella in gestazione, la legge quadro sullo sport, Carraro ha detto: 'Debbo riconoscere che il governo ha nei confronti dello sport comportamenti contraddittori perché quello che concede da un lato a volte lo riprende dall'altro. Questo accade nel campo fiscale e vedremo di far meglio, ma c 'è un reale impegno verso il mondo sportivo: nel prossimo Consiglio dei ministri presenterò il mio disegno di legge. Voglio precisare per l'ultima volta tre punti chiave: 1) il Coni mantiene le competenze attuali; 2) ho la documentazione che è stato il Coni a chiedere che le federazioni restino soggetti di di¬ ritto pubblico; 3) se si vuole trasparenza devono esserci i controlli e finora nessuno mi ha detto che vuole i controlli fatti in modo diverso o che non li vuole affatto. Chi pensa che io faccia questa legge per poi gestirmela dice una sciocchezza». Olimpico, fonte di guai. C'è da parte della presidenza del Coni la chiara intenzione di togliere al più presto dal cantiere l'ingombro di Roma e Lazio. Dice Gattai: «// Col ci ha richiesto lo stadio dal primo febbraio '30. Roma e Lazio la prossima stagione possono usufruire del Flaminio, che scopo ci sarebbe mettere a loro disposizione l'Olimpico per il solo mese di gennaio quando finiranno i lavori»? Da «Italia '90» si smentisce: la richiesta concerne soltanto cinque-seimila posti di tribuna, nemmeno da chiudere ma da trasformare. Allora si cambia data, si va avanti di un mese con il Coni che rende pubblica una lettera di Montezemolo nella quale si richiede il campo di gioco dal primo marzo. I mesi sarebbe¬ ro due e poi c'è la contro-replica: è solo una circolare poi si vedrà caso per caso. Dispetti e bisticci poco interessano ai dirigenti delle società romane. Tace, per ora Viola, arroccato dietro al suo «Ve l'avevo detto!», ma spara Calieri: «Lo situazione è grave, e grave è la mancanza di informazione che il presidente del Coni, Gattai, ha dimostrato in questi giorni. Il Coni è tenuto a salvaguardare gli interessi delle società di calcio in quanto esiste perché esiste il Totocalcio, che funziona perché ci siamo noi, lazio, Roma e le altre. Il Flaminio è insufficiente». 'Hanno ragione le società — conclude con obbiettività 11 segretario generale del Coni Pescante — l'impianto è omologato per 41 mila posti ma con tutta quella gente lo spazio medio per ciascuno è di mezzo metro quadrato. Le società sono costrette a vendere meno biglietti per evidenti ragioni di ordine pubblico e alla fine i bilanci non possono quadrare». Giorgio Viglino

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