Arriva una valanga di Bot

Arriva una valanga di Bot Un'offerta di 36 mila miliardi contro i 30 mila in scadenza Arriva una valanga di Bot Il Tesoro compensa così la disaffezione verso i Cct - Rendimenti stabili per l'asta di fine febbraio - Tassi bancari attivi in aumento • Impieghi: a gennaio crescita del 20% su base annua ROMA — Il ministro del Tesoro Amato sta compensando con i Bot la disaffezione verso i Cct: il risultato di inizio febbraio lo ha convinto ad indirizzarsi almeno per il momento verso titoli a più breve scadenza, più appetiti dai risparmiatori. Ieri è stata infatti annunciata una massiccia offerta di Bot nell'asta di fine febbraio: il Tesoro ha autorizzato l'emissione di titoli per 36.000 miliardi di lire, a fronte di 30.032 in scadenza, di cui 27.603 nelle mani degli operatori e 2.429 nel portafoglio della Banca d'Italia. I rendimenti sono identici a quelli base dell'asta di metà mese, mentre risultano leggermente in rialzo rispetto ai tassi di aggiudicazione. In dettaglio, vengono offerti 11.000 miliardi di Bot trimestrali, 11.000 semestrali e 14.000 a scadenza annuale. Trimestrali: hanno una durata di 91 giorni e sono offerti senza indicazione di prezzo. Nell'asta di metà mese, il tasso di aggiudicazione era risultato pari all'I 1,55 per cento lordo e 10.02% netto. Semestrali: hanno una durata di 184 giorni e vengono offerti al prezzo base di 94,64 lire per ogni 100 lire di valore nominale, corrispondente ad un rendimento effettivo annuo composto lordo dell'I 1,55 percento lordo e 10 per cento netto, contro un tasso di aggiudicazione dell'asta di metà febbraio che era pari rispettivamente all'I 1.45% e al 9,91%. Annuali: hanno una durata di 365 giorni ed un prezzo base di 89,65 lire, corrispondente ad un rendimento effettivo annuo lordo dell'I 1.54 per cento e netto del 9.96 per cento (a metà febbraio il tasso di aggiudicazione era risultato pari rispettivamente all'I 1,42^ e al 9,85'-). Le ultime aste dei Bot hanno avuto un successo travolgente: dopo le forti richieste di fine gennaio, quando a fronte di una maxi emissione di 34.500 miliardi le richieste avevano raggiunto i 41.316 (il che aveva portato ad una li¬ matura dei tassi) a metà febbraio la domanda è stata nuovamente di tredicimila miliardi contro i diecimila offerti. Anche in questo caso i rendimenti erano risultati inferiori alla base d'asta. La decisione del Tesoro di offrire i Buoni ad un prezzo d'asta identico a quello di metà mese può essere interpretato come una misura prudenziale di fronte all'ammontare dell'offerta ed alle aspettative di rialzo dei tassi. La «febbre del Bot» potrebbe tuttavia ripetersi anche in questa occasione, anche in mancanza di impieghi alternativi per i risparmiatori. Vale infatti la pena di ricordare che per la prima volta nell'88 il portafoglio finanziario delle famiglie italiane è risultato composto più da titoli di Stato che da depositi bancari. Le richieste di sottoscrizione dovranno pervenire alla Banca d'Italia entro le ore 12 del 22 febbraio. Il ministero del Tesoro comunica infine che, a metà febbraio, erano in circolazione 250.293 miliardi di lire, di cui 36.000 trimestrali, 77.814 semestrali e 136.479 annuali. Infine, secondo indiscrezioni, l'incontro di Ciampi con i banchieri dei principali istituti di credito svoltosi giovedì sarebbe servito a richiamare l'attenzione sulla necessità di frenare l'indebitamento in valuta per i rischi di instabilità legati a questa tendenza. • TASSI - I tassi bancari attivi hanno fatto registrare nello scorso mese di gennaio un leggero rialzo mentre quelli passivi sono rimasti sostanzialmente stabili. Lo ha reso noto la Banca d'Italia sulla base di dati ancora provvisori. L'istituto centrale di emissione ha anche reso noti i dati, sempre provvisori, relativi all'andamento degli impieghi in gennaio che, confermano un tasso di crescita su base annua del 20 per cento per il totale degli impieghi mentre per i soli prestiti in lire l'incremento è risultato intorno al 19 per cento

Persone citate: Ciampi, Tesoro Amato

Luoghi citati: Roma