Torna la riserva obbligatoria di Francesco Cingano
Torna la riserva obbligatoria Il mercato è troppo «surriscaldato», Bankitalia manda un segnale Torna la riserva obbligatoria Il provvedimento, che riguarda solo la raccolta bancaria estera, era già stato in vigore dal 13 marzo ai 13 settembre '87 - Confermata la corsa degli impieghi: crescita del 20% a gennaio ROMA — La lira è troppo forte, rappresenta un pericolo per l'economia perché frena le esportazioni, Tesoro e Banca d'Italia corrono ai ripari: dal primo marzo torna in vigore la riserva obbligatoria sulla raccolta bancaria estera, n ministro del Tesoro, Giuliano Amato, su proposta del governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, ha deciso di reintrodurre la riserva obbligatoria sugli incrementi della raccolta netta estera delle aziende di credito (esclusi le Casse rurali e i Monti di credito su pegno di seconda categoria). D. coefficiente, fissato al 25 per cento, si applica simmetricamente sia nei casi di aumento della raccolta netta, sia in quelli di diminuzione. Il provvedimento, rileva una nota del Tesoro, pur ripetendo un'analoga misura rimasta in vigore dal 13 marzo al 13 settembre 1987, ha questa volta una più spiccata finalità strutturale, quella di pervenire a un efficace e razionale controllo degli aggregati monetari e creditizi in presenza di una crescente mobilità internazionale dei capitali monetari. Infatti, negli ultimi tempi, la stabilità delle attese in materia di cambi e il minor costo della provvista in valuta, anche per effetto della mancanza di un obbligo di riserva, hanno determinato un notevole afflusso di capitali bancari a breve che hanno rafforzato il cambio della lira, ad esempio, nei confronti del marco. Così si è ritenuto opportuno equiparare gli obblighi di riserva sugli incrementi sia della raccolta in lire sia di quella netta in valuta. Il nuovo obbligo scatterà dal 1° marzo, ma la base di calcolo sarà costituita dalla raccolta netta giornaliera delle prime tre settimane di febbraio; ogni aumento, perciò, che si determini nell'ultima settimana di marzo e che persista oltre la fine del medesimo sarà assoggettato al- l'obbligo. La decisione reintroduce una misura che è stata adottata l'ultima volta esattamente due anni fa dall'allora ministro del Tesoro, Ooria, che per contenere la crescita dell'indebitamento a breve in valuta e, quindi, l'espansione del credito alimentato dall'estero, introdusse una riserva pari al 25% delle variazioni mensili della raccolta in valuta estera. La decisione venne spiegata con la necessità non di reintrodurre nuovi vincoli alla raccolta da parte delle aziende di credito, bensì come l'esigenza di equiparare il trattamento riservato alla raccolta sull' estero con quello sull'interno. Il provvedimento è ovviamente meno restrittivo del blocco della posizione netta sull'estero al quale le autorità monetarie sono ricorse in passato in situazioni di dif¬ ficoltà per la lira. Questa volta, come ha spiegato lo stesso ministero del Tesoro, la misura vuole avere una più spiccata finalità strutturale, consentendo anche, mediante l'equiparazione del trattamento degli obblighi di riserva, di «calmierare» il notevole afflusso di capitali bancari a breve termine che ha rafforzato il cambio della lira nei confronti del marco. Frattanto continuano a galoppare gli impieghi bancari; secondo le stime preliminari rese note dalla Banca d'Italia in gennaio il tasso di crescita sull'anno dei prestiti si è attestato intorno al 20% in totale e al 19% per la componente in lire. Vengono così confermati i timori già emersi ieri dopo la riunione tra il direttorio delia Banca d'Italia e i principali banchieri italiani sul mancato rallentamento del trend di crescita. (Ansa-Agi) II governatore Ciampi con Francesco Cingano
Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Giuliano Amato
Luoghi citati: Roma
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