Murati i bronzi della discorda

Murati i bronzi della discordia Continua la «guerra» di Pergola, che non vuole restituire le statue ad Ancona Murati i bronzi della discordia Deputato missino e senatore comunista hanno «blindato» l'ingresso dell'ex convento che custodisce le opere La folla ha respinto i carabinieri che dovevano recuperare il gruppo equestre del primo secolo dopo Cristo ANCONA — Pur di non restituire i bronzi di Cartoceto ad Ancona, gli abitanti di Pergola li hanno anche murati. E questo nonostante una disposizione del ministro dei Beni Culturali e una mobilitazione senza precedenti delle forze dell'ordine. Ieri mattina nella cittadina marchigiana la folla, arringata da un deputato missino, Giuseppe Rubinacci, ha costretto alla fuga la soprintendente ai beni archeologici delle Marche, Delia Lollini, venuta a Pergola per riprendersi i bronzi dorati e portarseli indietro, nel Museo Nazionale di Ancona. 'Torneranno con i carabinieri', titolava ieri un giornale locale. Sarà la prossima volta: le forze dell'ordine sono state infatti respinte in malo modo. Ma il colmo è arrivato nel tardo pomeriggio. La gente di Pergola ha deciso di murare l'ingresso dell'ex convento dove da mesi i bronzi sono chiusi a chiave. La decisione è stata presa dopo che il prefetto di Pesaro si era fatto consegnare dal sindaco di Pergola le chiavi dell'edificio e le aveva affidate alla soprintendente Lollini, perché recuperasse i bronzi. L'opera di muratura è stata affidata a due parlamentari, il deputato missino Rubinacci e il senatore comunista Tornati: muniti di calce e cazzuola, i due hanno eretto un solido muro bloccando l'accesso ai bronzi. Finito il lavoro, tutti a mettere la propria firma-ricordo sui mattoni. Ai lavori ha assistito una folla enorme, con le vie adiacenti presidiate da centinaia di agenti: come una città in stato d'assedio. La guerra dei bronzi si fa dunque ancora più calda. I consiglieri comunali di maggioranza di Pergola si dimetteranno in segno di protesta: il sindaco, il socialista Giovanni Latella (a capo di una giunta de, psi, psdi) ha annunciato che convocherà formalmente il Consiglio comunale nelle prossime ore. In quella sede, chi vorrà potrà dimettersi. E' stata una giornata davvero convulsa, con la gente di Pergola protagonista di una battaglia quanto mai appassionata in difesa dei «suoi» bronzi, contro tutto e tutti, soprattutto contro gli anco¬ netani E' una diatriba lunga quella che vede opposte Pergola ed Ancona, entrambe a contendersi il prezioso gruppo equestre. Secondo una legge dello Stato, citata dal ministro dei Beni culturali, Vincenza Bono Panino, l'unica sede consona per opere d'arte come i bronzi dorati di Cartoceto è un Museo Nazionale. Come quello di Ancona, appunto. Ma a Pergola se ne infischiano: i bronzi sono uno dei pochi beni di cui ancora la città non è stata privata. Non vogliono che facciano la fine dell'ospedale, che e stato chiuso. Le statue furono trovate per caso nel 1946 nelle vicinanze della frazione Cartoceto, nel territorio di Pergola. Subito la soprintendenza ar¬ cheologica delle Marche e il ministro della Pubblica Istruzione li attribuirono al Museo Nazionale di Ancona, proprio in relazione alla legge del '39 che prevede tali assegnazioni. Il gruppo equestre risale al I secolo dopo Cristo. D centro del restauro di Firenze ha anche stabilito che i lavori di fonderia furono fatti a Roma: laboratori in grado di effettuare anche la doratura si trovavano infatti solo nella capitale. Non si sa ancora chi siano i quattro personaggi, due dei quali a cavallo (non integri): alcuni sostengono che si tratterebbe di esponenti imperiali (Cesare, Tiberio, Livia?), secondo altri sarebbero solo personaggi locali. I bronzi, una volta ritrovati, furono portati ad Ancona per essere restaurati. I lavori si sono protratti a lungo. Nel 1972 il Museo Nazionale fu danneggiato da un terremoto: i bronzi dovettero emigrare a Firenze per essere affidati alle cure dei tecnici del centro del restauro. Riacquistato il loro antico splendore, l'anno scorso tornarono ad Ancona, nel mese di giugno, per una mostra nel nuovo Museo Nazionale. Ma Pergola li reclamava, almeno per qualche mese: la trasferta venne autorizzata, con la garanzia che avrebbero fatto ritomo ad Ancona il 25 ottobre scorso. Siamo al 18 febbraio e la teca, pronta ad ospitarli nel Museo Nazionale di Ancona, è ancora vuota. Franco De Felice

Persone citate: Delia Lollini, Franco De Felice, Giovanni Latella, Giuseppe Rubinacci, Lollini, Rubinacci, Vincenza Bono Panino