Alcol dannoso dal concepimento

Alcol dannoso dal concepimento Ricerca Usa: chi desidera un figlio sano smetta subito di bere Alcol dannoso dal concepimento NOSTRO SERVIZIO WASHINGTON — Anche le donne che bevono moderatamente alcol nel primo o secondo mese di gravidanza — spesso prima di rendersi conto che sono incinte — possono danneggiare lo sviluppo fisico del feto. L'ha appurato un'equipe di scienziati, alla cui ricerca il New York Times dedica un ampio servizio. Per correre il rischio di compromettere il feto basterebbe una media di tre bicchieri di vino al giorno (o tre lattine di birra o, ancora, tre cocktail). Lo studio ha preso in esame 491 donne di Seattle (Stato di Washington) al quinto mese di gravidanza, seguendo poi lo sviluppo dei loro bambini sino al quinto anno d'età. L'indagine, per non attribuire all'alcol le alterazioni nell'IQ dei nascituri che potevano derivare da altri fattori di condizionamento come lo status sociale e il grado di acculturazione dei genitori, ha scorporato l'incidenza dei vari fattori. B deterioramento intellettivo dei bambini — è risultato — era sensibile anche quando la madre aveva smesso di bere dopo poche settimane. Giunti all'età di quattro anni, i bambini registravano un livello di intelligenza — misurato attraverso test scolastici —nettamente più basso di quello della media dei loro coetanei. Ma non è solo questione di IQ. I piccoli mostravano tempi di reazione superiori alla media e notevoli difficoltà di concentrazione. Finora, gli studi medici erano meno allarmanti. Si segnalavano i possibili danni dell'alcol sul feto, ma solo a gravidanza avanzata, in dosi eccessive o nel caso di madri già etiliste. La ricerca di Seattle rappresenta quindi una svolta di rilievo, tanto più che calcola separatamente l'incidenza di altri fattori, quali il background familiare o l'assunzione di altre sostanze potenzialmente nocive per il feto, come la caffeina. "Non possiamo che raccomandare alle donne che stanno cercando di avere un figlio, o che comunque potrebbero rimanere incinte, di astenersi dall'uso di sostanze alcoliche, anche in modesta quantità» spiega la dottoressa Streissguth, psicologa nel Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Washington, che ha curato la ricerca. Sarebbe tuttavia eccessivo sostenere che, se la mamma beve durante la gravidanza, il feto sarà incontrovertibilmente danneggiato. Le pos¬ sibilità di alterazioni non vengono quantificate dallo studio, ma si presume siano piuttosto alte. La ricerca evidenzia inoltre che l'assunzione di alcol da parte della madre ha una maggiore «impatto» di altre sostanze come tabacco, aspirina e persino marijuana. Almeno sotto i tre drink al giorno si è sicuri? L'equipe di Seattle dice di avere fissato arbitrariamente la quantità come «soglia», ma di non poter garantire che quantità ancora più modiche non danneggino il feto. Solo il mancato uso di bevande alcoliche, si sostiene, dà la garanzia che non ci saranno deterioramenti. Lo studio sta già creando un vasto dibattito. Non manca chi lo definisce privo di solide basi e volutamente allarmista. e. st.

Luoghi citati: Seattle, Washington