«L'Armata Rossa bocciata a Kabul» di Emanuele Novazio

«L'Armata Rossa bocciata a Kabul» In Urss, dopo la denuncia degli errori politici, critiche anche ai militari «L'Armata Rossa bocciata a Kabul» Il commentatore delle Izvestia: eravamo pronti per una guerra di pianura ma combattevamo in montagna - Un colonnello: i soldati non avevano armi adatte, abbiamo dovuto cambiare perfino le uniformi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — 'Perché l'Armata Rossa non è riuscita a vincere in Afghanistan? Per la stessa ragione per la quale il Cessna di Mathias Rust riusci ad atterrare sulla piazza Rossa, nel maggio di due anni fa'. Vitali Ivanovich Kobish, uno dei giornalisti più influenti dell'Urss e più vicini a Gorbaciov, indica la grande mappa alle sue spalle, nel suo ufficio di commentatore del quotidiano Izvestia. E spiega: -Quando il Cessna passò sopra Boiogoie.fra Leningrado e Mosca, da terra parti una squadriglia che lo intercettò. Ma l'aereo tedesco andava a 200 all'ora, i nostri a tremila- gli sfrecciarono accanto ma non riuscirono a farlo atterrare. Per fermare Rust servivano elicotteri o aerei come il suo: ma non li avevamo, ed è stato un grosso errore. In Afghanistan è avvenuto lo stesso: avevamo mezzi modernissimi e potenti, ma ci voleva dell'altro". A pochi giorni dal ritiro dell'Armata Rossa, e mentre i giornali insistono sugli errori politici dai quali nacque l'intervento, poco si parla, in Urss, delle lezioni militari. Di quegli errori che hanno impedito la vittoria, o hanno fatto più vittime del necessario forse, fra i soldati di Mosca. Che cosa è accaduto invece. Vitali Ivanovich? -E'accaduto che siamo partiti come se dovessimo fare una guerra di pianura. Perché abbiamo avuto 15 mila morti e 37 mila feriti? Pensiamo a una cosa soltanto: in Afghanistan ci sono strade di montagna a serpentina, bastava che un mujaheddin armato di un fucile vecchio di cent'anni sparasse, dall'alto, al primo veicolo di una colonria per bloccarla. A quel punto bastavano pochissimi uomini, ed era una strage. E cosi che abbiamo perduto interi distaccamenti. 1 nostri comandanti dovevano prevedere che la guerra in Afghanistan aveva certe particolarità-. E gli elicotteri? • Certo, a quel punto arrivavano e cominciavano a sparar bombe a destra e a sinistra: c'erano perdite enormi, ma fra la popolazione civile soprattutto-. L'aviazione, appunto: è un altro esempio di questa -imponenza della forza-, come la chiama Kobish. Mosca ha schierato aerei ed elicotteri sofisticati, dai Sukoi 25 ai Mi 24; ma sotto i colpi mortali dei razzi Stinger e Blowpipe, in Afghanistan, è emersa soprattutto la -vulnerabilità dell'aviazione-. n colonnello Vladimir Alexeevich Nasarenio, del ministero della Difesa, osservatore militare dell'agenzia APN, lo ammette: -Per sottrarci al bersaglio eravamo costretti a volare ad alte quote: ma gli aerei per¬ devano in precisione quando sganciavano le bombe, come accadde ai B 52 americani in Vietnam, e gli elicotteri da combattimento perdevano efficienza di fuoco-.li risultato sono stati massacri di civili e fino a due piloti abbattuti ogni giorno, negli ultimi mesi della guerra. A quel punto il «terreno» ha fatto il resto: prive di un sostanzioso appoggio aereo e ostacolate spesso dall'uso di carri pesanti, che -hanno avuto pochissimo effetto in quelle condizioni-, le truppe a terra erano in svantaggio, di fronte ai mujaheddin. -fi nostro era un esercito abituato alle pianure e si è trovato in montagna, impreparato. Abbiamo dovuto sostituire molti contingenti, ma la guerra scoppiò cosi: prima abbiamo agito e solo più tardi abbiamo pensato. Fatto l'errore politico abbiamo valutato in modo sbagliato l'aspetto militare della crisi: non abbiamo fornito i soldati di armi adatte, abbiamo dovuto perfino cambiare le uniformi, e sostituire gli "shinel" lunghi fino alle caviglie con dei giubbotti termici che non impacciassero nei movimenti-. Col tempo le cose sono cambiate in meglio. Ma, anche se-tutte le operazioni sono state vinte dai sovietici-, la vittoria finale non c'è stata. Per gli esiti paradossali, perfino, di quel -groviglio di errori politici e militari» che ha segnato la guerra dall'inizio: 'La stessa fedeltà al "contingente limitalo", che non ha mai superato i. 120 mila uomini, ci ha fatto mancare le forze per spezzare le vie dei rifornimenti ai mujaheddin. Ma perfino Breznev, per fortuna, capì che non pote¬ vamo bloccare il Paese, con un'occupazione vera e propria-. CI sono altre lezioni, la guerra d'Afghanistan ha sofferto altre difficoltà legate, ancora una volta, a una -diversità» che non era stata valutata, nonostante i tragici errori americani in Vietnam. In quella guerra di partigiani, per esempio, soldati dovevano combattere attorno ai civili: ma in quelle situazioni capire dove c'era un amico e dove un nemico era impossibile-. In quella guerra d'-esportazione», per esempio, -ci sono state grosse difficoltà di collaborazione con le truppe afghane, non solo sul piano della preparazione e tecnico ma a cominciare dalla lingua-. In quella guerra d'occupazione, per esempio, Mosca s'intrigò in una catena di valutazioni errate e di superficialità fatali. Insiste Kobish: -Noi non avevamo compreso che non si può vincere un popolo con la forza-, gli afghani -non avevano compreso che annunciare la guerra all'Islam portava con sé la sconfitta. Najibullah ha tentato di correre ai ripari, ma "il treno era partito", e i nostri soldati si trovarono in difficoltà estreme-. Crebbe, fra loro, -('impressione che non fosse una lotta contro dei banditi ma una guerra al popolo afghano-. Crebbe, fra loro, -ilrifiuto della guerra-, lo stesso che maturava nel popolo sovietico man mano che arrivavano i giovani caduti: •Quante volte i funerali si sono trasformati in manifestazioni per chiedere la fine della "sporca guerra'"' E' stato allora, forse, che abbiamo capito di non poter vincere-. Emanuele Novazio Termez. La gioia di due soldati sovietici dell'ultimo contingente che ha attraversato la frontiera con l'Afghanistan: presto saranno a casa (Telefoto Associated Press)

Persone citate: Breznev, Gorbaciov, Mathias Rust, Najibullah, Rust, Vladimir Alexeevich Nasarenio