Eltzin vince un altro round

Eltzin vince un altro round Confermata la candidatura al Soviet per un distretto di Mosca Eltzin vince un altro round Manifestazione di sostenitori davanti alla sede della votazione - Applaudito il suo discorso programmatico - «Il partito ha raccomandato di non votarmi» NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Boris Eltzin vince il secondo round delle elezioni di marzo. L'ex membro del Politbjuro, caduto in disgrazia per aver tentato di accelerare i tempi della perestrojka, ha superato la seconda selezione del nuovo e complicato sistema elettorale e propone, ormai definitivamente, la sua candidatura nel distretto elettorale del quartiere di Mosca Kunzevsky, uno dei tredici dove la sua nomina ha passato il primo esame. Alla fine di un'assemblea territoriale animata da un dibattito vivacissimo Eltzin ha avuto la conferma della sua popolarità non ancora appassita tra i cittadini di Mosca. Già fuori dell'edificio dove ha avuto luogo la riunione, un gruppo nutrito di gente innalzava cartelli e agitava striscioni colorati che invitavano a votare per Eltzin: -Vota per Boris Eltzin. nel nostro e nel vostro interesse-, «Vota per EU.zin, vota per il socialismo-. Gli oltre 600 delegati chiamati ad operare questa secondo ballottaggio hanno bruciato in fretta una campagna elettorale accusata più volte di essere regolata da norme poco democratiche: dal pomeriggio fino a notte fonda per ascoltare con pazienza i programmi elettorali degli otto candidati presenti, discuterli, e subito dopo votare i più convincenti. Lo sforzo di sintesi ha spesso strozzato sul nascere una discussione politica appassionata ma ritmata dai tempi strettissimi; come su una passerella gli otto candidati hanno esposto brevemente i punti chiave dei loro programmi, alternando i grandi ideaii ai problemi del quartiere. Insieme a Eltzin hanno superato la seconda eliminatoria il direttore di una fabbrica metallurgica. Boris Bondariev. i cui supporter distribuivano volantini elettorali multicolori, ed un operaio. Ivan Romashkin, che con le sue parole d'ordine semplici e dirette, ha subito conquistato l'anima operaista del pubblico. Eltzin. il cui intervento è ì stato introdotto da un applauso scrosciante, ha fatto sfoggio di tutto il suo carisma su una platea, a dire il vero, piuttosto compiacente. Con voce decisa ha messo l'accento sulle inefficienze e i punti deboli della perestrojka, denunciando a viso aperto lentezze ed ostacoli che vengono frapposti al suo sviluppo. Con tono altrettanto fermo ha dichiarato di aver saputo che ia gran parte dei primi segretari di quartiere del partito di Mosca ha dato indicazione di non votare per lui. e che malgrado ciò la sua nomina è passata in tredici distretti. Come a dire che continua ad essere la vittima sacrificale del partito sull'altare della perestrojka. a dispetto della sua scalata al nuovo Parlamento per volere della popolazione. Per il resto il suo programma si basa su alcuni punti fermi, molto chiari: nel nuovo Parlamento si batterà perché il partito torni alle direttive leniniste del '17. chiederà che il presidente del Soviet supremo venga eletto a suffragio universale e con voto segreto, e ancora, che si vari una legge per chiamare a referendum la popolazione ogni volta che si presentano dei problemi importanti per la vita del Paese. Dopo il suo intervento, salutato da un lungo applauso, Eltzin si è intrattenuto a lungo con gli elettori e i giornalisti, per esprimere ancora dubbi sull'andamento della perestrojka e per invocare misure riformiste più drastiche di quelle prese finora: gli emendamenti apportati alla Costituzione e la nuova legge elettorale — ha detto — sono due buoni esempi per capire come le riforme procedano a zig-zsj con molti cedimenti al compromesso. Eltzin promette in sostanza di dare del filo da torcere ai nuovi parlamentari e i moscoviti sembrano aprrezzare molto il suo piglio battagliero. Paola Delle Fratte

Persone citate: Boris Bondariev, Boris Eltzin, Ivan Romashkin

Luoghi citati: Mosca