Tenta il suicidio dopo il caso Rabta

Tenta il suicidio dopo il caso Rabta Il direttore Imhausen morente Tenta il suicidio dopo il caso Rabta Lo scandalo al Bundestag Genscher sapeva da anni che la fabbrica doveva produrre gas DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Caso politico e tragedia privata s'intrecciano nello scandalo Rabta: mentre il Bundestag discute il rapporto governativo sulla vicenda, uno dei massimi dirigenti della Imhausen, l'impresa chimica direttamente coinvolta, tenta il suicidio. Karl Renner, principale collaboratore di Juergen Hippenstiel-Imhausen, presidente della società, è stato trovato privo di conoscenza in un bosco nei pressi di Lahr. la località del Baden Wuerttemberg dove ha sede l'impresa. Aveva ingerito una considerevole quantità di sonnifero; è in pericolo di vita. Frattanto infuria la battaglia parlamentare sul caso, dopo che Wolfgang Schaeuble, il ministro della Cancelleria, aveva illustrato il rapporto governativo. Da esso emergono tre fatti. Primo: il governo federale ammette che l'impianto di Rabta, a una settantina di chilometri da Tripoli, è effettivamente destinato alla produzione di gas per uso bellico. Secondo: questa destinazione era nota fin dall'inizio. Terzo: le segnalazioni dei servizi segreti sul progetto libico datano fin dal 1981. C'è poi un dettaglio imbarazzante per il ministro degli Esteri Genscher. A un certo punto, ha fatto sapere Schaeuble. Genscher fu informato per lettera dal suo collega americano Shultz: ma omise di trasmettere l'informazione alla Cancelleria. L'impressione è che tutti, in Germa¬ nia, abbiano a lungo sottovalutato ciò che bolliva in pentola: e che soltanto le recenti pressioni americane abbiano scosso il governo da un letargo inspiegabile. Ieri Genscher ha ripetuto al Bundestag la posizione tedesca: dopo essersi impegnata a rinunciare alle armi chimiche, Bonn ne vuole l'interdizione totale. Genscher considera intollerabile che dei tedeschi abbiano potuto contribuire alla fabbricazione di gas da combattimento. A questo punto, dice il ministro, è urgente trovare il modo di bloccare la produzione a Rabta. Intanto si apprende che non soltanto la Libia, ma anche gli Stati Uniti cercano di utilizzare le conoscenze tedesche in materia di tecnologia chimica. L'esercito americano ha infatti chiesto alla società Hoechst di fornire del diclorofosfato di metile, da utilizzarsi per armi chimiche binarie. La richiesta è stata respinta da Bonn. Frattanto l'opposizione spara le sue bordate. I verdi vogliono una commissione parlamentare d'inchiesta, il presidente socialdemocratico Vogel rinfaccia al governo il suo atteggiamento contraddittorio, e lo accusa di avere pregiudicato l'immagine della Germania. Vogel muove anche un attacco personale al cancelliere Kohl: data la rilevanza politica della questione, doveva essere lui a illustrare il rapporto al Bundestag. a. v.

Persone citate: Karl Renner, Kohl, Schaeuble, Shultz, Vogel, Wolfgang Schaeuble

Luoghi citati: Bonn, Germania, Libia, Stati Uniti, Tripoli