La doppia vittoria di Canè

La doppia vittoria di Canè TENNIS A Milano ha battuto Camporese e anche un po' Panatta La doppia vittoria di Canè Dopo l'esclusione dalla Davis, si è affermato in due set nel derby bolognese contro il giovane concittadino, molto falloso e teso: oggi nei quarti affronta il tedesco Jelen - Fuori Noah e Hlasek DAL NOSTRO INVIATO MILANO — I derby calcistici sono da sempre partite anomale, quasi mal belle dal lato spettacolare, vinte sempre da chi ha più grinta ed esperienza. E' stato così anche ieri nel primo derby tennistico bolognese giocato sul campo neutro del Palatrussardi, nel secondo turno del torneo Stella Artois. Così ha vinto Paolino Cane su Omar Camporese. Una partita costellata più da errori che da prodezze e vinta dal giocatore più esperto (cinque anni di tennis professionistico da parte di Paolino mentre Omar è praticamente all'esordio nel grande circuito) contro la rivelazione del momento che, frastornato dal positivo esordio in Coppa Davis e dalla clamorosa vittoria su Mecir, n. 2 del tabellone, ha accusato l'eccessivo peso dell'improvvisa responsabilità. Così tutti gli errori che Camporese non aveva commesso a Malmoe e poi martedì contro Mecir li ha sciorinati ieri contro Paolino che da parte sua non ha fatto nulla più del necessario per vincere. Più freddo, più razionale, sforzandosi di mantenere la calma e la concentrazione. Cane è arrivato alla grande rivincita nei confronti di Panatta che gli aveva tolto il ruolo di titolare. Ma per obiettività bisogna dire che da Malmoe sono passati ormai quindici giorni, durante i quali Cane è stato bravo a non deprimersi più di tanto, impegnandosi invece a trovare la migliore condizione. Nella giornata più negativa Camporese. il quale più che nella lentezza ha l'handicap maggiore in una carente aggressività, ha sì servito 12 aces (con 5 doppi falli però) ma la sua percentuale di prime palle è stata molto più bassa del solito e il suo diritto non è mai stato dirompente come nelle precedenti partite. Merito di Cane (6 aces e 2 doppi falli) che ha insistito sul suo rovescio ed ha sempre saputo tenerlo lontano dalla rete. Camporese non ha cercato scuse: -Troppa teìisione. Mi sono scaricato prima di giocare, per questo in campo non ho inai reagito. Ma per vincere a tennis ci vuole grinta e chi non ce l'ha non i'a lontano-. Autocritica grave anche se poi precisava: • Fra italiani capita sempre così, con gli stranieri è più facile trovare la, cattiveria necessaria'. Ma forse la colpa maggiore di Camporese è stata quella di restare troppo tempo al palasport alla vigilia di questo match, bighellonando mentre sarebbe stato più opportuno eclissarsi come Cane, che non si è fatto mai vedere e ha cercato altrove la concentrazione. Piccola attenuante per Omar la dura partita di dop¬ pio vinta alla vigilia con Narducci contro Srejber-Meclr, i vincitori di Rotterdam. Cane si consolava: «Ora siamo 1-1 con chi mi ha escluso a Malmoe, quando dovevo restare zitto e basta. E' stata una vittoria importante dopo giorni molto diffìcili. Finora sono riuscito a sfruttare il buon tabellone giocando con grinta e cattiveria. Lui invece ha sentito più di me la partita. Battuto Mecir doveva ribadire il risultato contro un giocatore di classifica peggiore e non ci è riuscito. Ma Omar deve essere soddisfatto di quello che ha già realizzato in questi tempi». Oggi nel quarti per Cane un altro avversario non impossibile, il tedesco Jelen: -E' una brutta bestia, gioca rapidissimo, rischia molto seguendo a rete prima e seconda palla di servizio, ma se io gioco bene posso batterlo-. E per Cane sarebbe la semifinale In un torneo che continua a produrre sorprese ogni giorno, con la conferma della scuola sovietica ed il crollo di teste di serie. In mattinata infatti il diciottenne Andrei Cherkasov, finalista agli Us Open juniores '86, vinceva in tre set grazie a due drammatici tiebreak contro 'l'australiano Masur, e subito dopo il più quotato Alexander Volkov, 22 anni provocava maggior sorpresa facendo fuori Jacob Hlasek, campione a Rotterdam e quarta testa di serie. A completare l'ecatombe di teste di serie di tutta la parte bassa del tabellone arrivava in serata l'eliminazione di Yannick Noah ad opera di Bobo Zivojinovic grazie a due tie-break equilibrati nella partita più emozionante e spettacolare sin qui giocata in tutto 11 torneo. Cosi il vincente di Canè-Jelen affronterà in semifinale chi si aggiudicherà la sfida Volkov-Zivojinovlc. Rino Cacioppo

Luoghi citati: Milano, Rotterdam