Stop alle carrette della strada di Michele Fenu

Stop alle carrette della strada Proposta delPAnfia a Ruffolo e Santuz per modernizzare il parco circolante Stop alle carrette della strada Il presidente Rampa: «Vogliamo controlli più frequenti e severi in linea con quelli Cee» - Le verifiche dovrebbero essere affidate ai privati L'Associazione nazionale fra industrie automobilistiche (Anfia) scende in campo facendo al governo, nel polverone che avvolge da mesi i problemi dell'auto, una prima proposta concreta. 'Un tempo il nostro ente si batté per le infrastrutture autostradali, oggi è venuto il momento di affrontare altri temi, in primo piano quello della vita nelle città con i suoi addentellati' dice Gregorio Rampa, presidente dell'ente. Rampa fa da tempo la spola tra Torino e Roma per offrire al vari ministri tra cui si frammenta l'argomento auto (Ruffolo, Battaglia, Tognoli, Santuz) l'apporto dell'associazione. Un'azione svolta nell'interesse dell'Anna, è chiaro, ma senza spirito di parte e soprattutto con la competenza di chi rappresenta un gruppo di specialisti. -Nei prossimi giorni — spiega Rampa — chiederemo a Ruffolo e Santuz di varare un piano moderno, in linea con quanto si fa nei principali Paesi europei e coti le disposizioni della Cee, per il controllo e la revisione del parco automobilistico italiano. E presenteremo ai due ministi un piano organico, con indicazioni precise, proponendo di affidare le verifiche tecniche ai privati, come accade, ad esempio, in Germania-. •L'affidamento del controllo ai privati, peraltro, è già previsto da diverse proposte di legge, da una bozza di direttiva Cee e ha precedenti, oltre che nei principali Paesi, in un decreto del 1980firmato dall'alloro ministro dei Trasporti, Signorile. Oggi nel nostro Paese circolano 23 milioni e mezzo di vetture. E' necessario mobilitare 10 mila officine. In Italia ve ne sono 50 mila: non dovrebbe essere difficile selezionare le migliori per professionalità'. L'iniziativa dell'Anna nasce da una constatazione suffragata dalle cifre: l'Inadeguatezza dei controlli ha permesso che 11 nostro parco si invecchiasse e deteriorasse in modo inaccettabile e pericoloso come dimostrano l'età media, la vita media e 11 tasso di rottamazione, n mix tra vetture giovani (e quindi moderne, oggetto dei progressi tecnici e tecnologici sviluppati dall'industria negli ultimi anni) e vecchie (e quindi obsolete, logorate e maltenute) peggiora rapidamente. E anche i nuovi prodotti, per rispondere alle più dure norme su ambiente e sicurezza, hanno bisogno di essere sempre efficienti. Tempi, severità, cadenze delle verifiche variano da Paese a Paese, ma il trend europeo è improntato alla severità nella convinzione di dover assolvere sia alle esigenze del trasporto individuale sia a più generali ragioni sociali. In Svezia il primo controllo del veicolo avviene dopo due anni e poi viene ripetuto di anno i anno, n 30% delle auto tra i 10 e 115 anni è sospeso dalla circolazione, primo passo verso la distruzione. In Italia l'obbligo della revisione scatta al decimo anno di età ed è riproposto al quindicesimo. E solo al 5% viene imposto uno stop. Altri dati. L'età media di un'auto in Italia è di 6,5 anni contro i 5,4 della Gran Bretagna o i 5,5 di Germania e Francia; la vita media è di 14 anni contro 11,8 della Francia, 11,9 della Germania e 12 della Gran Bretagna. Nel 1988 11 tasso di rottamazione è stato in Italia del 5,8%, del 7 in Germania, 7,2 in Gran Bretagna, 7,7 in Frani a. Il che vuol dire circa 350 mila auto all'anno demolite da noi rispetto alla media dei tre Paesi che abbiamo citato. Ed ecco perchè 11 parco italiano cresce più degli altri. Un fatto di mancato ricambio, insomma. Precisa il presidente dell'Anna: -In media una vettura superiore ai dieci anni inquina in termini di ossido di carbonio 2,9 volle in più rispetto a una attuale. Un reale beneficio all'abbattimento delle emissioni si otterrà solo se alla introduzione di auto ecologiche si accompagnerà l'eliminazione di quelle con elevala anzianità'. Secondo Rampa non ci sono alternative alla proposta Anna, anche per ragioni economiche (i macchinari di controllo costano 40-50 milioni per officina: fate voi il calcolo di quanto costerebbe allo Stato creare una struttura pubblica del genere). Ogni officina rilascerà una scheda di verifica e sarà in grado di compiere le eventuali opere di messa a punto. Alla Motorizzazione civile toccherebbe il compito di controllare i controllori. L'Anfia sta preparando un manuale tecnico e auspica la creazione di un -corpo» di superispettori selezionati, motivati e ben retribuiti. Conclude Rampa: 'Noi lanciamo la nostra proposta e speriamo che sia valutata con attenzione. L'auto non è buona o cattiva: importa che sia usata con intelligenza e manlenuta efficiente'. Michele Fenu Età media auto ITALIA GRAN BRETAGNA GERMANIA FRANCIA - 'JX^///y/?%S** anni