Vertice della chiarezza alla Nato di Fabio Galvano

Vertice della chiarezza alla Nato Bruxelles: il segretario di Stato Baker annuncia un summit a maggio con Bush Vertice della chiarezza alla Nato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — L'atteso «concetto globale» per gli equilibri strategici, schema per un approccio d'insieme a tutti i negoziati Est-Ovest e quindi unico mezzo per superare l'animato dibattito sulla modernizzazione nucleare della Nato, sarà al centro del vertice dell'Alleanza — il primo contatto del presidente Bush con i capi di governo europei — che Bruxelles ospiterà nella seconda metà di maggio. La preparazione di quell'importante appuntamento, che di fatto è stato varato ieri anche se manca ancora una data precisa, nonchél'esame della svolta strategica che ne scaturirà sono stati i due principali temi dei colloqui che il segretario di Stato americano James Baker—protagonista in questi giorni di un blitz europeo — ha avuto al Quartier gene¬ rale atlantico. Come già negli incontri avuti in mattinata con il primo ministro belga Martens e con 11 ministro degli Esteri Tindemans, o come nei successivi impegni a Lussemburgo e all'Aia prima del rientro a Bruxelles dove oggi si trasferirà in sede Cee per Incontrare Jacques Delors e altri commissari dell'esecutivo europeo, Baker ha ribadito anche con il segretario della Nato Manfred Woerner e con i rappresentanti dei Sedici l'impegno di Bush ad attribuire «massima priorità' ai rapporti con la Nato. Prima di riprendere il dialogo con l'Urss, ha detto l'inviato del Presidente americano secondo quanto riferiscono fonti atlantiche, ci sarà una consultazione con gli alleati, nelle loro rispettive capitali oltre che attraverso le strutture dell'Alleanza: pro¬ prio in questo spirito il vertice di maggio rappresenterà il rilancio del disanno. L'allestimento del - concetto globale», come Baker ha illustrato ieri agli alleati, dovrebbe disinnescare le attuali tensioni, legate a specifici aspetti delle strategie occidentali. Quando rientreranno in un unico quadro negoziale ì tagli al 50 per cento delle superarmi strategiche, l'eliminazione di tutte le armi chimiche, la riduzione delle forze convenzionali e la ricerca di un equilibrio per le armi nucleari a corto raggio in Europa, anche gli attriti su quest'ultimo aspetto del disarmo potrebbero dissiparsi. La missione europea di Baker appare come un'opera di mediazione, anche se Washington è più propensa all'Ipotesi di una graduale modernizzazione dell'arsenale nucleare «corto» — Ipotesi sposata con passione dalla signora Thatcher — che a quella dell'attesa, della cautela nei confronti di Mosca, preferita da Kohl. Il segretario di Stato americano si rende ben conto che dietro la Germania ci sono altri Paesi — la Danimarca, la Norvegia, la Grecia e lì Belgio — che sono contrari a una modernizzazione accelerata del missili a corto raggio, in sostanza alla nascita di una nuova generazione del Lance, e che favoriscono piuttosto la tesi di Kohl, secondo cui «una decisione può aspettare fino al 1991 o al "92»; e sa, d'altra parte, che Paesi come l'Italia sono pronti a «cambiare vestito — come ebbe a dire il ministro Andreotti — ma solo se è necessario». Rilanciando la filosofia •della coesione e della fermezza», come ha fatto ieri nella sua sosta alla Nato ricordando che è stata quella l'arma vincente nei negoziati con il Cremlino, Baker ha cercato di frenare il confronto interno, con tutta la sua potenzialità disgregativa, giocando la carta del vertice e del «concettò globale». I missili Lance — è emerso ieri dal quartier generale di Evere — resteranno uno degli elementi principali, a maggio, nel «battesimo del fuoco» di Bush («Sarebbe preferibile se una decisione in merito potesse essere presa al vertice», ha detto Baker) ; ma non l'unico. L'incontro fra i capi di Stato e di governo, che formalmente risponde all'esigenza di celebrare solennemente i 40 anni dell'Alleanza, si preannuncia perciò come il momento del rilancio occidentale dopo le ripetute iniziative di Mosca. Fabio Galvano