In Asia c'è un Bush di troppo

In Asia c'è un Bush di troppo Il fratello Prescott precede George lungo le tappe del viaggio e fa affari d'oro In Asia c'è un Bush di troppo Inatteso inciampo per il Presidente, che punta sull'«etica pubblica» per cancellare il ricordo del reaganismo - Il businessman si difende: «Non lucro sul nome di famiglia» • Anche il vice di Baker dovrà dare spiegazioni al Senato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ■ WASHINGTON—La coincidenza sembra eccessiva: ' dieci giorni prima della visita ufficiale del presidente Bush in Asia, il fratello maggiore Prescoti,, un uomo d'affari, sta percorrendo esattamente le stesse capitali, Seul, Tokyo e Pechino, alla caccia di lucicòl contratti. Prescott, 66 anni, una fiorente ditta di consulenza immobiliare a New York, ha iniziato la costruzione di un comp'esso alberghiero e di un campo da golf a Shanghai, in Cina, e trattato la compravendita di alcuni palazzi a Manila. E' possibile che il fratello del Presidente cerchi di sfruttare il nome e il potere della famiglia per arricchirsi? George Bush ha appena proclamato l'intento di riportare l'onestà neU'Amminlstrazione, e il viaggio in Estremo Oriente di Prescott ha fatto gridare allo scandalo. n Washington Post ha avvicinato l'uomo d'affari itinerante per chiedergli se la sua inaziativa non sia poco appropriata, e questi ha reagito con sdegno. «Che lo crediate o no, è una coincidenza» ha dichiarato. «Avevo programmato questo viaggio da mesi, prima della decisione di mio fratello di visitare l'Asia. Del resto, vengo spesso in Cina e Giappone. Inoltre ho una regola di ferro: non concludere affari tramite o con il governo americano, quindi non fare il lobbista a Washington e non contattare le ambasciate Usa all'estero». Infine, con un infelice riferimento a John Tower, nominato ministro della Difesa dal Presidente, ma osteggiato dal Congresso perché sospetto di gallismo e alcoli¬ smo: «7o non bevo, non fumo, non vado a donne e quindi non sarò di imbarazzo a mio fratello in queste capitali». In realtà, richiesti o accidentali, di contatti politici nei Paesi ispezionati Prescott Bush ne ha avuti molti. A Manila è stato ricevuto dal Presidente, signora Aquino. \ Seul, dove mancava dal '74, ha incontrato il leader del Parlamento, Kim Chae Sun. A Tokyo ha in programma colloqui al Miti, il ministero dell'Industria e del Commercio. A Singapore e in Malaysia, dove concluderà il suo giro, sarà ospite ufficiale: vi si recherà Infatti nelle vesti di dirigente del Consiglio per la Privatizzazione, che fa da anello tra le imprese Usa e i governi stranieri. Prescott Bush capeggia un gruppo di uomini d'affari americani, austriaci, jugosla¬ vi e dì altri paesi per i quali svolge un ruolo di mediatore. Ma dichiara: «Per me la politica è off limits, non discuto di mio fratello con nessuno». Avvicinato dai giornalisti, il portavoce della Casa Bianca Marlin Fitzwater ha liquidato la disputa con un'alzata di spalle: «Non c'è nessuno scandalo. Prescott Bush faceva affari in Estremo Oriente prima che il Presidente entrasse alla Casa Bianca, ha i suoi contatti, e non sfrutta affatto il suo nome». Il portavoce ha aggiunto che Prescott Bush lascerà Tokyo e Pechino parecchi giorni prima dell'arrivo del fratello. Fitzwater ha rifiutato di commentare la battuta di Prescott Bush su Tower, ma numerosi giornali hanno riferito ieri che Tower è stato scagionato dalle accuse dall'Fbi. Il Presidente è molto at¬ tento alla questione dell'etica pubblica, come la chiamano gli americani, perché la presidenza Reagan è stata infangata dall'Irangate e da numerosi altri scandali. Ha dato ordini severissimi a ministri, sottosegretari e funzionari costringendoli a rinunciare a tutte le attività finanziarie, perché incompatibili con le loro cariche. In questo quadro, il sottosegretario di stato Eagleburger, che ha già ottemperato al comando, dovrà spiegare al Senato quali attività svolse per conto della Kissinger Associates, la ditta di consulenza di Kissinger, di cui era direttore. Eagleburger ha lavorato per molte grandi aziende straniere, tra cui la Fiat, e dovrà impegnarsi a farsi da parte ogni qua! volta dovranno essere prese decisioni a loro riguardo. e. c.