Santo Spirito è fatta

Santo Spirito, è fatta L'Iri ha dato il via libera, nelle casse subito 765 miliardi Santo Spirito, è fatta Soltanto i repubblicani contrari alla cessione del 51% alla Cassa di Roma - Nascerà un gruppo da 40.000 miliardi ROMA — Nasce la maxibanca del- Centro-Sud. Si chiamerà. probabilmente, Nuovo Banco di S. Spirito. H frutto delle nozze tra Cassa di Risparmio di Roma e Banco ui 6. Spirito: per la fusione vera e propria bisognerà attendere un paio d'anni. Ieri il Consiglio di amministrazione deil'Iri ha deciso infatti la cessione del 51% delle azioni del Santo Spirito all'istituto guidato da Pellegrino Capaldo, protessore vicino al segretario della de, De Mita, e forse candidato alla successione di Ramano Prodi. La decisione è stata presa a maggioranza con 11 voto contrario del repubblicano Armani e del direttore generale dell'Industria, Ammassari, rappresentante del ministero che fa capo ad Adolfo Battaglia, anche lui repubblicano. La Cassa di Risparmio di Roma verserà come acconto 7G5 miliardi, in attesa che un'Importante società internazionale stabilisca il prezzo definitivo, e provvedere — spiega uno dei consiglieri di amministrazione dell'Ili — all'aumento di capitale, circa 300 miliardi, di cui ha bisogno il S. Spirito. All'Iri resterà circa il 30% che sarà ceduto in un secondo tempo. Nel comunicato, diffuso dall'Iri dopo oltre due ore di discussione, si sottolinea che 'l'operazione prevede la salvaguardia dell'occupazione'. Un'aggiunta che punta a calmare i sindacati che promettono fuoco e fiamme visto che si parla di 2000 persone in più. •Noi socialisti—dice il rappresentante nel Comitato di presidenza deil'Iri, Pini — siamo soddisfatti. Grazie alle richieste del ministro del Tesoro il progetto iniziale è stato radicalmente cambialo e oggi la cessione non è più un regalo-. Aggiunge il socialdemocratico Corti, altro membro del consiglio Iri: -Nel gran parlare di concentrazioni, che non arrivano mai, almeno questa comincia ad andare in porto. Quello odierno è solo un primo passo: -La nuova azienda, quanto a dimensione, si collocherà tra le prime dieci banche del Paese', ha commentato l'amministratore delegato della Cassa di Risparmio, Cesare Geronzi, che si è dato un gran daffare per chiudere l'accordo. Il maxigruppo, forte nel Lazio e nel Sud, potrà contare su 410 sportelli, su una raccolta complessiva di quasi 40.000 miliardi e su impieghi per circa 20.000. Elio Tartaglia, amministratore delegato del S. Spirito, uno dei più convinti contrari e favorevole, semmai, ad un polo multifunzionale con l'Imi, proprio ieri ha annunciato che il bilancio '88 sarà estremamente positivo e ha spiegato che per concludere defi¬ nitivamente l'operazione si dovrà attendere l'approvazione del disegno di legge di Amato sulle trasformazioni in spa delle banche pubbliche, che prevede agevolazioni fiscali per le fusioni: 'Altrimenti l'acquisto del S. Spirito sarebbe costosissimo». E' stata una lunga partita politica esplosa prima della scorsa estate. Le due banche, fortemente radicate a Roma e nel Lazio, sono due feudi democristiani. Cassa di Risparmio nelle mani della sinistra con Pellegrino Capaldo (ma si dice che Geronzi, proveniente dalla Banca d'Italia e dal Banco di Napoli, è in grado oggi di garantire tutti, compreso Andreotti), S. Spirito nelle mani degli andreottiani. E su questa di¬ varicazione si è acceso uno scontro, più o meno sotterraneo, protrattosi per mesi. E' intervenuto anche il ministro del Tesoro Amato a smontare il disegno iniziale, che parlava di un 33 per cento da vendere alla Cassa di Risparmio. Alla fine è scattata l'intesa che consentirà di mettere insieme un blocco bancario molto significativo. E già si parla di organigrammi futuri: Capaldo presidente, vice Gianfranco Imperatori, socialista e attualmente vicepresidente del Santo Spirito, Geronzi amministratore delegato. Paolo Accorinti, democristiano, vicedirettore generale del Banco, e con buone entrature anche in Vaticano. e. pa. Il presidente dell'In, Romano Prodi

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