Sindatalista e nemito di Mosca

Sindacalista e nemico di Mosca Morto l'americano Irving Brown, uno dei profeti della Guerra fredda Sindacalista e nemico di Mosca DALLA REDAZIONE WASHINGTON — E' morto ieri di cancro a Parigi, a 77 anni. Irving Brown, uno dei grandi leader del movimento sindacale americano prima della seconda guerra mondiale, molto discusso per la sua attività in Europa nel periodo postbellico, n segretario nazionale della Afl-Cio Lane Kirkland ha affermato che Brown 'fu una delle figure centrali nella lotta contro il comunismo, l'uomo che più di ogni altro si batté per i diritti dei lavoratori in tutto il mondo-. In realtà, quale rappresentante sindacale Usa a Parigi dal '45, Brown fu sospettato di lavorare anche per la Cia, i servizi segreti americani, finanziando non solo i sindacati europei «liberi», come li chiamava, ossia non comunisti, ma anche alcuni partiti di centro o di destra. Politico irruente, figlio di un sindacalista, Irving Brown non faceva mistero della sua missione «di salvare il sindacalismo europeo dai comunisti». L'anno scorso, quando fu insignito da Reagan della Medaglia della Libertà, una delle massime decorazioni civili, Brown dichiarò che -nel dopoguerra il Cremlino mirava a sabotare il piano Marshall e la Nato per prendere il potere in Francia e in Italia». I suoi tentativi furono sventati, aggiunse, -dai sindacati democratici europei che, con l'aiuto di quelli americani, ebbero un ruolo chiave nel prevenire guerre civili, colpi di Stalo e interventi militari». Senza badare alle accuse, Brown deprecò che gli Stati Uniti non avessero seguito lo stesso comportamento in altri continenti negli Anni Sessanta e Settanta lasciando via libera a Mosca, il sindacalista era nato a New York nel 1911, si era laureato in economia alla New York University ed era entrato subito nella Afl, allora non ancora federata con la Ciò. Esperto di problemi organizzativi, era salito alla ribalta nazionale nel '36, quando aveva svolto un ruolo attivo negli scioperi della General Motors, il gigante dell'auto, scioperi continuati fino al '42, in piena seconda guerra mondiale. Nessuno pensava che da questo Brown prima maniera sarebbe emerso un protagonista della guerra fredda in Europa. Le sue idee cambiarono dopo il '42, quando fu assegnato al ministero della Guerra in rappresentanza del sindacato. Nel '45, quando si trasferì a Parigi al seguito delle forze armate americane, l'anticomunismo prese in lui il sopravvento sull'impegno sindacale e divenne un agente per il suo governo. Per la verità Brown si batté anche contro le dittature in Spagna, in Portogallo e in Africa. Alla fusione delle due confederazioni sindacali nel '55, Brown tornò a svolgere compiti più consueti. Nel '62 fu mandato all'Onu a New York, e nel '65 assunse la direzione del Centro per l'Africa della confederazione sindacale a Washington. Rientrò a Parigi nel '73 col vecchio Incarico, e nel '75 fu nominato delegato anche all'Organizzazione Internazionale del lavoro a Ginevra. Mantenne la carica fino all'86 quando, sofferente di cuore, limitò la sua attività a varie consulenze per Lane Kirkland. Il suo ultimo grosso impegno politico era stato a favore di Solidarnosc: grazie a Brown, Kirkland incanalò aiuti finanziari e di altro tipo al sindacato polacco.