«A Londra 1000 possibili killer» di Mario Ciriello
«A Londra 1000 possibili killer» Domicilio segreto per il romanziere, protezione agli editori «A Londra 1000 possibili killer» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Salman Rushdie e la moglie, una scrittrice americana, hanno lasciato il loro alloggio, nel quartiere di Hislington, a Londra: hanno trovato rifugio in un'altra abitazione, segreta e difesa dalla polizia. Scotland Yard protegge altresì gli uffici della Penguin Viking, la casa editrice, e tutti i suoi dirigenti. Le informazioni che giungono dai servizi britannici di sicurezza mostrano che nessuno sottovaluta la gravità della sentenza di morte pronunciata dall'ayatollah Khomeini contro l'autore del libro The satanic verses. Ieri, a Teheran, un'alta personalità religiosa, Hassan Sanei, ha annunciato che una fondazione iraniana pagherà una •taglia eccezionale» a chi ucciderà Rushdie. Un milione di dottati, se l'assassino sarà straniero. Due milioni e mezzo se sarà iraniano. E i «guardiani della Rivoluzione» hanno giurato che «giustizieranno» lo scrittore. In Iran, Salman Rushdie è adesso bersaglio dell'esecrazione nazionale, più dello scià e del «grande Satana» americano. E poiché lo scrittore, nato a Bombay, è cittadino britannico e vive a Londra, l'Inghilterra, pure, viene investita dall'ondata di odio. Ieri, durante la «giornata ui lutto ■ indetta per piangere sul sacrilego libro, circa diecimila persone hanno assediato e attaccato l'ambasciata di Sua Maestà a Teheran, l'hanno bombardata con sassi e immondizia. Nessun leader Iraniano osa moderare la bufera scatenata dall'ayatollah, anche il presidente Khamenei ha avallato la condanna a morte. Scotland Yard non esclude che alcuni fanatici già stiano studiando quando e dove «giustiziare» Rushdie o i suoi editori, come ordinato da Khomeini. Ve ne sono -almeno mille', in Inghilterra, di questi potenziali assassini, spiegano gli esperti dell'antiterrorismo. Mie febbrili seguaci dell'a¬ yatollah, iraniani, kuwaltiti, iracheni, pachistani, tutti pronti a uccidere. E già hanno ucciso. Nell'81, nell'86 e nell'87, sempre a Londra. Bersaglio dei quattro attacchi: esuli iraniani antikhomeinlsti. Tre morirono, uno restò ferito. Tutte le sanguinose aggressioni furono rivendicate da movimenti spalleggiati dagli hezbollah. Scotland Yard non ha dubbi. Altri hezbollah sarebbero fieri di trucidare il blasfemo Rushdie. Teheran promette loro dollari a palate o il martirologio islamico. Dalla comunità mussulmana in Inghilterra, un milione e mezzo di anime, giungono dichiarazioni contrastanti. Molti sono i leader che, pur chiedendo la distruzione del libro, condannano il ricorso alla violenza: ma non mancano voci che, come Khomeini, invocano il linciaggio. Il più infuocato è Sayed Abdul Quddus, segretario del Consiglio delle Moschee, il quale ripete: -Rushdie deve morire. Così vuole la nostra leg¬ ge-. La polizia ha ieri fatto visita a Quddus e ad altri predicatori di odio. Ha ricordato loro che sono colpevoli di «incitamento all'omicidio», che la Procura potrebbe scriminarli. Londra vede con -intensa preoccupazione- gli eventi in Irji, ma si muove con cautela. Teme che Teheran si vendichi punendo con un'aspra condanna Roger Cooper, 54 anni, un inglese arrestato nell'85 e accusato di spionaggio. Il ministro dell'Interno ha già detto che Cooper -sarà severamente castigato». Sir Geoffrey Howe, il ministro degli Esteri, ha dichiarato ieri: •Quanto avviene indica l'estrema difficoltà di istituire rapporti corretti con un regime rivoluzionario le cui idee sembrano escludere un contributo esterno». Un giudizio prevale, ovunque, n regime iraniano sorride solo perché ha bisogno degli aiuti occidentali. Altrimenti, il giaguaro non ha cambiato pelle. Mario Ciriello Londra. Lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie mostra il libro «I versi satanici» (Ap)
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