Boeynants Un racconto con tanti vuoti

Boeynants Un racconto con tanti vuoti Boeynants Un racconto con tanti vuoti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — •Vengo da lontano-. Dietro pesanti occhiali neri per proteggersi dai lampi dei fotografi, prima con la voce incerta e poi sempre più spigliato, freddo attore di un resoconto particolareggiato ma con improvvise escursioni nello humour o in una sofferta commozione, l'ex primo ministro belga Paul Vanden Boeynants ha affi ontaio ieri — erano trascorse 40 ore dalla sua liberazione — un'affollata conferenza stampa. Rasato di fresco, per la prima volta dopo 30 giorni, ha tenuto banco con l'abilità del grande politico. Ma nulla ha aggiunto, nella sostanza, al quadro già offerto martedì dal sostituto procuratore del re. Non ha voluto precisare quanto sia stato pagato di riscatto: ogni informazione di questo genere, ha detto, alimenterebbe le conoscenze del mondo criminale. Né ha saputo spiegare perchè, appena liberato, si sia fatto portare in taxi a Bruxelles anziché avvertire subito la polizia, che avrebbe potuto organizzare blocchi stradali: -Dopo un mese di prigionia, nelle condizioni in cui ero, non sempre si pensa in modo coerente-. Ma ha raccontato per filo e per segno come l'abbiano rapito, il lungo viaggio in macchina, le giornate trascorse al buio, incatenato a un divano, e incappucciato, le conversazioni con i rapitori (•Tutte per iscritto, in un mese non ho sentito una sola voce, erano dei veri professionisti'). t. gal.

Persone citate: Paul Vanden Boeynants

Luoghi citati: Bruxelles