E la Shura designa il nuovo governo

E la Shura designa il nuovo governo E la Shura designa il nuovo governo ISLAMABAD — I gruppi della Resistenza afghana di base in Pakistan hanno annunciato la formazione di un governo composto da 28 membri. Il portavoce dei mujaheddin. Ab dui Rasul Sayyaf, ha detto alla stampa che Ahmed Shah, un fondamentalista intransigente inviso ai capi militari della guerrìglia, sarebbe stato proposto come primo ministro. (Afp-Ansa) NOSTRO SERVIZIO KABUL — I quattro razzi che sono caduti martedì sulla capitale afghana, uccidendo almeno cinque bambini, annunciano l'inizio dell'offensiva dei mujaheddin contro Kabul? Questi lanci mettono infatti fine a una tregua di fatto durata più di tre settimane. La Resistenza continua a dare consigli alla popolazione sul da farsi in previsione dell'assalto finale. H testo dell'ultima subnamaa — le «lettere notturne» con cui i mujaheddin si rivolgono ai cittadini di Kabul — consente di comprendere meglio la strategia della Resistenza, quantomeno quella del suo maggior comandante nella zona di Kabul, Abdul Haq, del partito Hezb-i-Islami (corrente Yunus Khales). Le subnamaa vengono distribuite in numero molto ristretto, perché s'indirizzano esclusivamente a quelli che si potrebbero chiamare opinion leader. Abdul Haq lancia un appello per la mobilitazione della popolazione, invitata a compiere sabotaggi, a sorvegliare e denunciare alla Resistenza le mosse dei responsabili del regime, a farsi scorte di viveri. In breve, si tratta d'una strategia di guerriglia urbana sotto gli occhi degli «occupanti». In base a questo piano per rimminente conflitto, basisti e collaboratori dei guerriglieri in città sono invitati a raggiungere le forze partigiane. In pratica, significa che quanti non l'hanno ancora fatto devono prendere contatto con le «antenne» della Resistenza in ogni quartiere e farsi iscrivere nei suoi registri. Questa iscrizione dà diritto a una carta d'identità, una sorta di salvacondotto rilasciato dai mujaheddin che migliaia di cittadini di Kabul hanno già in tasca. L'ultima «lettera della notte» reca il numero L. Eccone i passi salienti: •Cari fratelli e sorelle di Kabul, ora che ì russi hanno lasciato l'Afghanistan e che il loro regime di marionette è sul punto di crollare, i mujaheddin devono assumersi tutta una serie di programmi militari ed economici. Anche dopo la ritirata russa e la caduta del regime comunista, i nostri nemici possono ricorrere ad azioni che conducano al caos e al saccheggio, introducendo in città la fame di cui sarete vittime'. La lettera ricorda che i mujaheddin stanno fecendo sacrifici da dieci anni, e prosegue: «La maggior parte dei responsabili comunisti ha ottenuto passaporti e scelto di vivere altrove. Alcuni hanno lasciato il Paese ufficialmente o clandestinamente, altri sono sul punto di fuggire e vi lasceranno in eredità molteplici sofferenze (...)•. •Per evitare tutti questi sacrifici, è essenziale la vostra collaborazione. Unitevi a noi e, mano nella mano, prenderemo insieme le misure che impediranno questi disastri'. •Per rendere efficaci queste misure, i fratelli mujaheddin attirano la vostra attenzione sui seguenti punti. Occorre: 1) iscriversi nei registri della Resistenza e presentarsi ai Gruppi di sicurezza già designati dai mujaheddin; 2) sorvegliare i traditori, individuare i loro piani e i loro depositi di armi, informandone i mujaheddin; 3) prendere contatto con i soldati governativi preposti alle batterie di razzi; 4) impedire la sottrazione di oggetti preziosi (il patrimonio afghano) da parte dei comunisti in fuga, e affidarli ai responsabili del futuro governo islamico; 5) approntare depositi di viveri e i veicoli necessari alla realizzazione del programma dei mujaheddin, che sarà decisivo per l'avvenire del Paese'. •Cari compatrioti, i nostri gruppi sono attivi nell'esercito, nelle forze di sicurezza, nelle organizzazioni civili e scolastico-culturali, tra gli impiegati (...). Sono pronti a preparare e organizzare contatti tra voi e i mujaheddin. Fateci pervenire critiche e suggerimenti. I membri del partito comunista e quanti lavorano per il governo devono contattare i mujaheddin per evitare errori infuturo. Come i vostri fratelli mujaheddin hanno saputo resistere a una superpotenza, sanno anche perdonare quando necessario". La lettera è firmata: Abdul Haq, responsabile dei mujaheddin di Kabul. Laurent Zecchini Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Abdul Haq, Ahmed Shah, Laurent Zecchini, Rasul Sayyaf, Yunus