Dalla City un'amara lezione per gli gnomi della Svizzera

Dalla City un'amara lezione per gli gnomi della Svizzera L'Ubs, colosso elvetico, accusa una perdita di 270 miliardi a Londra Dalla City un'amara lezione per gli gnomi della Svizzera Il gigante bancario fa i conti con i costi del crack dell'87 - II direttore: è vero, la crisi ci ha colto di sorpresa © FINANCIAL TIMES LONDRA — La Ubs, Union de Banque Suisse, il maggiore istituto di credito della Confederazione, ha rivelato di avere subito dal 1978 una perdita di oltre 115 milioni di sterline, pari a circa 270 miliardi di lire, nella sezione titoli della sua liliale londinese. Si tratta di una delle più gravi batoste provocate dalle recenti turbolenze della Borsa. Rudolf Mueller, vicepresidente esecutivo della Ubs e capo della sua filiale londinese, ha detto che si è deciso di rendere pubblici i conti delle perdite per fare cessare le illazioni che rischiavano di danneggiare la banca. Una speciale riunione era stata convocata la notte precedente nell'ufficio di Londra per informare i dipendenti. In una dettagliata relazione sull'esperienza della propria banca a Londra negli scorsi due anni Mueller ha detto che l'andamento del settore titoli è stato -assolutamente inaccettabile' ed ha costretto la Ubs a cambiare rapidamente il proprio management e la propria struttura. Ma ha tenuto a sottolineare che la decisione della sua banca segue la falsariga di ciò che hanno fatto anche altre organizzazioni finanziarie. Piuttosto ha voluto mettere l'accento sul rilancio dell'attività e sulla fiducia a lungo termine sulla piazza di Londra, che si ritiene resterà il centro finanziario dell'Europa anche per il prossimo futuro. Le perdite sono state accumulate quasi interamente dalla Phillips and Drew, la casa di brocheraggto acquistata nell'86 in vista del Big Bang per una somma non rivelata. I risultati peggiori sono venuti dalla Phillips and Drew Securities, la sezione che si occupoa delle transazioni sulle azioni. Fino a marzo '88 ha perduto 66 milioni di sterline e nei nove mesi successivi ne ha perduti altri 30. La maggiore perdita singola. 48 milioni di sterline, fu causata dal crack dell'ottobre '87: essa comprendeva 21,5 milioni di sterline rappresentati dalla quota P&D della disastrosa emissione di diritti Blue Arrow per un valore di 57 milioni di sterline della fine dell'87; inoltre la Ubs perdette grosse somme a causa del dissesto della sua organizzazione, messa in piedi prima del crack che, ha detto Mueller, -ci ha colli assolutamente di sorpresa-. Dopo il crollo la Ubs ha annullato l'accordo che attribuiva la leadership del settore alla P&D e lo ha integrato in modo più stretto nella sua sezione bancaria. Molti dei dirigenti della consociata si sono dimessi, compreso il presidente Bryue Cottrell, che è andato in pensione alla fine dell'anno scorso. Come altri esponenti del mercato dei titoli di Stato anche la P&D ha registrato in questo comparto una perdita complessiva di 13,3 milioni di sterline a partire dall'aprile '87 benché fosse riuscita a conquistare il 10 per cento del mercato; Mueller ha detto di aver annunciato alla Banca d'Inghilterra la propria intenzione di ritirarsi dal mercato a meno che non sia ridotto il numero dei partecipanti. Nella gestione dei fondi i risultati si sono rivelati piatti e Mueller ha detto che dopo un severo esame della situazione la Ubs ha deciso di continuare a puntare su Londra in considerazione del suo ruolo europeo. Sono state istituite regole più restrittive con cui è stata data particolare importanza alla qualità ed è stato adottato un nuovo sistema di informazione e controllo messo a punto dalla Artur Andersen. E' stata creata infine una nuova entità, la Ubs Phillips and Drew, che avrà il compito di rafforzare il controllo sul management. David Lascelles

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