Parte il superBanco privato di Valeria Sacchi

Parte il superBanco privato Bazoli spiega la fusione tra il Nuovo Ambrosiano e la Cattolica del Veneto Parte il superBanco privato Sarà il maggior istituto non controllato dallo Stato - Avrà un patrimonio di 1400-1500 miliardi, il capitale sarà fissato dagli esperti - Previste 20 nuove filiali in Italia - Mano tesa agli imprenditori veneti - Nessun partner straniero all'orizzonte MILANO — Un gruppo con un patrimonio di 1400-1500 miliardi che lo porrà all'ottavo posto in graduatoria e in linea con gli standard europei, dotato di strumenti parabancari di primordine. con le carte in regola quanto ad efficienza per il confronto europeo: questo l'identikit della banca che nascerà entro l'anno dalla fusione della Cattolica e dell'Ambrosiano, come ieri l'ha delineata il presidente del Nuovo Banco, Giovanni Bazoli. Silenzio sul capitale: ogni cifra in questo senso darebbe adito a conteggi sul concambio che. Bazoli ha ribadito, • verrà fissato sulla base delle perizie di due esperti da nominare-. E le dimensioni? -Per quanto riguarda le dimensioni operative in vista del 1993, certo abbiamo molta strada da percorrere, ma è già prevista una decisa espansione, venti nuove filiali in Italia-. La nuova banca (uno dei nomi possibili -Banco Ambrosiano e Veneto-) avrà sede legale a Vicenza, per la sede operativa -si vedrà-. Quanto ai dipendenti, il timore dei sindacati che quantificano in 1200 persone l'eccedenza, è stata ridimensionato: -Eventualmente la metà-, ha assicurato il presidente dell'Ambrosiano. • Ma pensiamo che il problema possa essere risolto con i nuovi sportelli, il turnover, l'utilizzo in società del gruppo-. Bazoli ha cercato di smussare le voci relative a veti politici. •Non spetta al mondo politico intervenire in un'ope~azione che va nel senso di quanto auspicano le autorità e che riguarda due società privale. Ci sono state prese di posizione a titolo personale di alcuni uomoni politici, ma nessun partilo è sceso in campo-. Se mai preoccupa maggiormente l'armonia con il mondo impreditoriale veneto. Bazoli ha assicurato che questo mondo troverà spazio nel consiglio della nuova banca ed ha aggiunto -se si concretizzeranno effettivi interessi di gruppi economici veneti ad acquisire quote disponibili del capitale del nuovo istituto, niente esclude che ciò possa realizzarsi". Bazoli ha però precisato che l'attuale gruppo di controllo dell'Ambrosiano non sta cercando nuovi partner, né partner stranieri {•all'estero siayno orientati ad individuare accordi di collaborazione, non scambi azionari-), ed ha aggiunto che «l'azio7iariato di controllo è stabile, compatto e intende procedere i?i armonia-. Non è ancora chiaro (mancano le perizie) a quanto scenderà nella nuova banca l'attuale quota sindacata in Ambrosiano, pari al 62.679r, ma «in una banca che avrà noìi meno dì centomila azionisti, avere il o il 52% non farà differenza. La preoc¬ cupazione dei veneti di difendere gli interessi locali è più che legittima, ma è anche nel nostro interesse valorizzare al massimo il radicamento nell'area veneta. Il Veneto conosce oggi uria evoluzione econo7nica straodinaria, 7na avverte anche la necessità di aprirsi ai mercati nazi07iali e internazionali'. La fusione richiede tempi tecnici, ma l'iter dovrebbe concludersi entro l'anno. Quanto alla prima ipotesi di procedere non alla fusione tra gli istituti, ma ad una struttura piramidale, con Ambrosiano trasformato in finanziaria, e le attività bancarie in Cattolica, essa è stata scartata per gli alti costi fiscali. Valeria Sacchi

Persone citate: Bazoli, Giovanni Bazoli

Luoghi citati: Cattolica, Italia, Milano, Veneto, Vicenza