Aid malati per colpa dello Stato

Aids, malati per colpa dello Stato Contagiato da plasma infetto il 39 per cento degli emofiliaci italiani Aids, malati per colpa dello Stato Una lettera per chiedere i danni al ministero della Sanità che ha permesso la commercializzazione di emoderivati con il virus - Sessanta morti e più di tremila sieropositivi - Proteste per la mancata registrazione di due farmaci TORINO — Nuovi guai in vista per il ministro della Sanità, Carlo Donat-Cattin. L'«Associazione politrasfusl europei» ha dato •mandato ai propri legali, in tempi brevissimi, affinché venga intrapresa, nell'interesse dei propri associati colpiti da Hiv (il virus che provoca l'Aids), un'adeguata azione risarcitoria nei confronti delle istituzioni preposte alla tutela della salute dei cittadini'. La decisione è stata comunicata allo stesso ministro 1*8 febbraio con una lettera firmata del presidente nazionale dell'Ape, Angelo Magrini di Torino in cui si sottolinea anche che 'Oltre 60 emofiliaci italiani sono morti per avere contratto la malattia dai plasma-derivatU forniti dal Sevizio sanitario nazionale. L'accusa mossa alle istituzioni è quella di avere autorizzato in passato la commercializzazione e la somministrazione di emoderivati infetti, provocando così ai pazienti -un danno biologico'. Secondo un portavoce dell'Associazione piemontese emofiliaci, aderente all'A¬ pe, Ezio Varca, «circa il 39 per cento degli S000 politrasfusi italiani (emofiliaci, talassemlci e tutti coloro che soffrono di malattie legate alla coagulazione) ha contratto il male' In un periodo che varia dall'81 alla fine dell'84 quando il sangue importato dall'estero attraverso le multinazionali non era ancora sottoposto a controlli e i suoi derivati trattati con la tecnica del calore, l'unica in grado di distruggere al 99,9 per cento il virus. E aggiunge: -Lo Stato deve essere considerato come il primo responsabile poiché è dal biennio 73-75 che tutte le associazioni, compresi i donatori di sangue, attendono l'attuazione del "Piano sangue e plasma nazionale". Nei Paesi più evoluti come la Svezia, e dove il piano è operante da anni, l'incidenza della sieropositività nei soggetti politrasfusi si è attestata su percentuali bassissime stimate attorno al 3-6 per cento'. Agli avvocati torinesi il compito di trovare gli strumenti giuridici per ottenere il riconoscimento del «danno biologico» e avanzare poi richieste. Dall'estero 1 precedenti: in Germania sono state promosse con successo azioni legali nei confronti di case farmaceutiche, mentre in Inghilterra e in Spagna sono stati costituiti fondi speciali per risarcire il danno ai contagiati o agli eredi delle vittime. Sulla stessa strada sembrano -essere la Francia e gli altri Paesi occidentali'. L'Associazione politrasfusi europei, da parte sua, si sta muovendo in tutto il Paese per raccogliere le deleghe e costituirsi parte civile a nome degli associati, in pratica tutti i politrasfusi italiani sieropositivi. Deleghe che in realtà sono testimonianze dirette di situazioni drammatiche come quella di L. M. di Torino (« farmaci invece di guarirmi mi hanno regalato l'Aids e da due anni non ho più amici') o di T. D. che parla del marito emofiliaco ucciso dalla sindrome nell'87. I più danneggiati sono gli emofiliaci, circa 5 mila. Spiega il dott. Oiacomo Tamponi, ematologo delle Molinette di Torino, membro del comitato medico-scientifico della Fondazione nazionale dell'Emofilia con sede a Milano, che lo scorso anno su un campione di «2792 pazienti presi in esame con un questionario distribuito in tutta l'Italia, ben 637 risultavano sieropositivi'. La vita dei contagiati è ora resa più difficile e drammatica dalla mancata registrazione di alcuni prodotti al alta purificazione e trattati con le biotecnologie. Sono farmaci indispensabili per i soggetti contagiati perché privi di quelle proteine estranee ai fattori della coagulazione e che talvolta possono diminuire le difese immunitarie, n prodotto tra l'altro viene consigliato dalla Fondazione intemazionale dell'Emofilia, ente riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Oggi questi farmaci emoderivati (.'Hyland-Baxter e Rorer-Armour, disponibili sul mercato internazionale sin dall'inizio 'SS: Germania, Gran Bretagna, Usa») vengono somministrati esclusivamente sotto la responsabilità del medico curante. Ma non tutte le Usi o gli ospedali so¬ no disponibili ad acquistarli perché carissimi. In un documento inviato il 9 giugno dello scorso anno al ministro della Sanità 11 professor Pier Mannuccio Mannucci di Milano, direttore della scuola di specializzazione in Ematologia, aveva sottolineato l'urgenza di non far mancare agli emofiliaci italiani sieropositivi 'questi presidi terapeutici di importanza fondamentale per evitare che essi sviluppino l'Aids'. Aggiungeva inoltre: -Esistono dati indicanti che la somministrazione di questi prodotti determina il miglioramento o la stabilizzazione dei parametri immunologici: La 'lentezza delle procedure di registrazione dei farmaci' ad alta purificazione sono anche oggetto della lettera che l'Ape ha inviato al ministro Donat-Cattln. Il presidente Angelo Magrini sostiene che -tale ritardo non può essere giustificato da alcun motivo tecnico, quali analisi e sperimentazioni né tanto meno da motivi di ordine procedurale'. Emanuele Monta

Persone citate: Angelo Magrini, Baxter, Carlo Donat-cattin, Donat-cattln, Ezio Varca, Oiacomo Tamponi, Pier Mannuccio Mannucci